Il 12 settembre a Rimini è stata presentata la valutazione conclusiva di “Traiettorie – Percorsi di inserimento nel mondo del lavoro qualificato”, progetto per l’inclusione sociale e la migrazione regolare, a cui hanno preso parte Legacoop Emilia-Romagna e Demetra Formazione.
Il progetto, finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) e cofinanziato dall’Unione Europea e dai ministeri del Lavoro e dell’Interno, ha avuto l’obiettivo di favorire l’ingresso regolare di cittadini stranieri interessati a vivere e lavorare in Italia, attraverso percorsi di formazione su lingua e legislazione italiana, educazione civica, formazione professionalizzante e autoimprenditorialità. Sono stati coinvolti più di 350 partecipanti provenienti da quattro paesi: Albania, Costa d’Avorio, Gambia e Senegal.
Traiettorie fa parte delle attività finanziate dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) 2014-2020 attraverso il ministero del Lavoro (Direzione generale dell’immigrazione e delle politiche dell’integrazione) e il ministero dell’Interno (Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione).
Negli ultimi tre anni Demetra Formazione e Legacoop Emilia-Romagna hanno collaborato con CIM Onlus Centro Studi Cooperazione Internazionale e Migrazione e l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII per formare i lavoratori che sono poi stati assorbiti da aziende dell’Emilia-Romagna.
I risultati di Traiettorie sono stati illustrati da Stefania Settevendemie, responsabile del progetto, e Laura Zambrini, curatrice della ricerca sulla valutazione di impatto.
“Traiettorie – ha commentato Stefania Settevendemie – è stato possibile grazie all’incontro di soggetti diversi ma complementari; ciascuno ha messo a disposizione le proprie competenze per raggiungere gli obiettivi del progetto: buona migrazione, buon lavoro, buona integrazione”.
“Il progetto – ha dichiarato Laura Zambrini – ha raggiunto ottimi risultati in termini di gradimento e apprezzamento della formazione; in particolare i partecipanti e le aziende hanno colto l’importanza delle competenze nel processo di inserimento sociale e occupazionale nel nostro Paese”.
L’evento, che ha visto una vasta partecipazione di pubblico, si è concluso con una tavola rotonda a cui hanno preso parte rappresentanti del ministero del Lavoro, dell’Agenzia Regionale per il Lavoro, delle Diaspore del Costa d’Avorio del Senegal, dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro. Per Legacoop hanno partecipato Barbara Lepri, direttrice Legacoop Emilia-Romagna, Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare e Roberta Trovarelli, responsabile internazionalizzazione e promozione cooperativa di Legacoop Emilia-Romagna.
“Legacoop Emilia-Romagna – dichiara Roberta Trovarelli, responsabile internazionalizzazione e promozione cooperativa di Legacoop Emilia-Romagna – oltre a contribuire agli obiettivi generali, si è occupata di supportare aspiranti imprenditori e imprenditrici di Senegal e Gambia nella implementazione della loro idea di impresa. Quattro gruppi di giovani e donne che hanno lavorato sul modello di business delle loro imprese cooperative e che successivamente sono venute in Italia per migliorare le loro competenze con tirocini mirati. L’attività che abbiamo svolto – prosegue Trovarelli – mira a supportare i giovani e le donne coinvolte a realizzare progetti di impresa che garantiscano un lavoro dignitoso, qualificato, di emancipazione, nel caso delle donne. Attività imprenditoriali destinate al sostentamento economico ma anche alla ricostruzione di un ruolo sociale, specialmente per quei rifugiati, di rientro dalla Libia, che hanno fallito il loro progetto migratorio e talvolta si ritrovano emarginati nelle loro comunità di riferimento.”
“Il settore agroalimentare ha delle specificità nella richiesta di lavoro stagionale che dipendono dall’andamento stagionale e dalla struttura delle imprese agricole e delle loro cooperative. – sottolinea Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare – Un progetto come questo permette di formare i lavoratori extra UE nei paesi d’origine e di avere maggiore flessibilità nella disponibilità. Occorre sostenere e incrementare politicamente questa esperienza perché in parte può segnare un percorso virtuoso su un problema che attanaglia tutta l’Europa, ma in particolare l’Italia da almeno 30 anni.“
“Per noi, come Legacoop Emilia-Romagna, è importante che la politica promuova interventi che partendo dal fenomeno dell’immigrazione arrivino a creare politiche inclusive e formative. Il tema dell’emergenza immigrazione si collega a quello più generale dei cambiamenti demografici. – dichiara Barbara Lepri, direttrice di Legacoop Emilia-Romagna – La disponibilità di manodopera scende progressivamente. C’è bisogno di figure in grado di saper garantire un’offerta qualitativa che risponda ai bisogni concreti di molte imprese. Il decreto flussi è una buona risposta a questo problema, ma bisogna che sia migliorato e che vengano introdotte altre figure professionali, ad esempio quelle con funzioni socio-sanitarie. Formare le persone all’interno dei paesi d’origine favorirebbe un ingresso regolare per chi aspira, migrando, a ricoprire posizioni lavorative in grado di garantire dignità e qualità alle loro vite.”