Devis Rizzo, presidente Legacoop Veneto: “Continueremo a combattere le situazioni di illegalità: il movimento cooperativo è parte lesa”. Istituire “un albo fornitori per garantire controlli sui fornitori e tutela del lavoro”

“Denunciamo da tempo come quello della logistica sia un sistema inquinato da comportamenti di sfruttamento del lavoro e illegalità, e i recenti fatti di Padova purtroppo lo confermano ancora una volta”. Commenta così Devis Rizzo, presidente di Legacoop Veneto, l’ennesima vicenda di illeciti che vede al centro alcune false cooperative operanti al Maap, il Mercato agroalimentare, emersa in questi giorni con la conseguente apertura di un’indagine. “A pagarne il prezzo per prime sono le cooperative nostre associate – sottolinea con forza –, impegnate ogni giorno a fare i conti sul campo con situazioni di dumping social e concorrenza sleale e a rinnovare nel quotidiano la scelta precisa di non scendere a patti con tali dinamiche. Ma il danno non tocca solo il mondo cooperativo, bensì l’intero mondo del lavoro e l’economia del territorio, lasciando spazi anche a infiltrazioni criminali come anche i recenti fatti dimostrano”.

Da anni l’organizzazione è impegnata a contrastare le false cooperative e i loro comportamenti illegali (dall’evasione fiscale allo sfruttamento della manodopera, e ancora oltre), anche con denunce a chi di competenza, e a chiedere di prevenirne i rischi. Per gli stessi motivi Legacoop Veneto è stato tra i primi firmatari, nel 2021, del “Protocollo per il superamento delle criticità della filiera della logistica”, intesa nata da quel tavolo regionale a cui l’associazione fin dall’inizio ha portato il suo convinto e fattivo contributo. E ancora prima, Legacoop Veneto era stata assidua promotrice di “Stop alle False cooperative”, la campagna nazionale unitaria di sensibilizzazione e raccolta firme lanciata nel 2015 per sollecitare una legge ad hoc.

L’organizzazione evidenzia inoltre da tempo, tra le altre cose, la necessità che sia riconosciuta la responsabilità in solido del committente e che il contratto collettivo nazionale applicato a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici del comparto sia unicamente quello di “Logistica, trasporto merci e spedizione”, senza nessuna eccezione. 

“Non è regola generale, certo – aggiunge ancora il presidente –, ma è evidente che le cooperative non aderenti a un’organizzazione di rappresentanza più frequentemente incorrono in modalità di gestione del lavoro e dei lavoratori non corrette, se non anche illegali. Essere aderenti è elemento di garanzia”.

Nello specifico all’interno del quadrato della logistica di Padova, da più di quindici anni Legacoop Veneto è impegnata a promuovere la legalità,convinta che non siano tollerabili le azioni di illegalità che ciclicamente tornano a ripresentarsi. Da qui anche la sua proposta: “Solo la costituzione di un albo dei fornitori potrà sanare la situazione all’interno del Maap – conclude Rizzo –, perché consentirà una selezione e un controllo continuo dell’operato delle società fornitrici di servizi di facchinaggio e logistica, nonché la determinazione di tariffe adeguate e in linea con il contratto nazionale specifico del settore”.

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