Digital, green, infrastrutture: ecco la strategia del PNRR per ripartire

Il PNRR – Piano nazionale di ripresa e resilienza è lo strumento con cui progettare la ripresa economica e sociale dell’Italia dopo la pandemia: a questo pro, l’Italia riceverà circa 205 miliardi di euro tra il 2021 e il 2026 nell’ambito del piano Next Generation Eu

Il programma di investimenti che il Governo italiano ha raccolto nel PNRR – Piano nazionale di ripresa e resilienza rappresenta lo strumento del futuro per rispondere alla crisi pandemica provocata dal Covid-19. Il Piano a breve sarà presentato alla Commissione europea nell’ambito del Next Generation EU.

Tante le possibilità, ma non mancano i fronti critici. Nel Piano sembrerebbe mancare l’impegno delle varie amministrazioni verso un approccio coeso nell’interesse del bene comune, sia in termini di coordinamento governativo (filiera orizzontale) che di attivazione di percorsi di change management strutturale partecipato con gli attori del territorio (filiera verticale). Un approccio coeso che richiederebbe un serio impegno in termini di co-design degli interventi, non solo una struttura di rappresentanza sociale ed economica che, per come appare dalla bozza di provvedimento, è un po’ una foglia di fico per decisioni già prese altrove.

Il dibattito in corso

Il piano doveva ottenere l’approvazione del Consiglio dei Ministri, per consentire al premier Conte di arrivare al delicato Consiglio europeo di questi giorni con un documento collegiale, e invece è rimasto in bilico e poi è stato definitivamente bloccato. La discussione si è accesa su chi dovrà guidare i processi di spesa dei fondi messi a disposizione dell’Italia dal Next Generation Eu fino al 2026. Ed è su questo punto che la partita politica all’interno della maggioranza si è complicata. Eppure il documento è ben fatto, coerente, concreto, si capisce cosa si intende fare; ma per realizzare tutti i progetti prospettati e spendere le risorse in tempo servono una capacità di gestione efficiente e un consenso ampio nella società. A questo punto non si esclude che la bozza presentata, sul nodo della “governance”, potrebbe subire modifiche in corso d’opera.

Le sei missioni del PNRR

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FONTE:  https://www.agendadigitale.eu/ PUBBLICATO IL 15 DICEMBRE 2020 A CURA DI  Gianpiero Ruggiero

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