“Sospendere l’entrata in vigore della norma sulla revisione prezzi per il settore dei servizi, adottando quanto previsto per i lavori: norma sbagliata e discriminante verso imprese, lavoratrici e lavoratori che erogano servizi essenziali per il Paese”.
Questa la richiesta presentata giovedì 16 gennaio 2025 da Andrea Laguardia, Direttore Legacoop Produzione e Servizi, e Diego Dutto, Direttore di Legacoopsociali, in rappresentanza del mondo cooperativo dei servizi, in audizione presso la 1ª Commissione Affari Costituzionali del Senato della Repubblica sul dl n. 202/2024 di conversione del Decreto Milleproroghe.
Mentre per i lavori la soglia per adeguare i prezzi in caso di costi sopraggiunti per motivi oggettivi è stata abbassata al 3% con riconoscimento del 90% dei costi, per i servizi è rimasta al 5% con riconoscimento dell’80%, in contrasto anche con l’indicazione della Commissione 8ª del Senato di abbassarla al 2% e riconoscere il 90%.
La norma discrimina e penalizza servizi essenziali per il Paese che riguardano pulizia di luoghi pubblici e di lavoro, igienizzazione degli ospedali, mense scolastiche e ospedaliere, raccolta e gestione dei rifiuti, vigilanza privata, fornitura di dispositivi medici, sanificazione e sterilizzazione di dispositivi medici tessili e strumentario chirurgico e servizi socio-sanitari, educativi, alla persona e di inserimento lavorativo.
“Riteniamo – ha dichiarato Andrea Laguardia, Direttore Legacoop Produzione e Servizi – che questa discriminazione possa essere derubricata come un errore, da correggere attraverso il decreto Milleproroghe. In caso contrario si tratta di una scelta politica che mette a rischio la tenuta delle imprese dei servizi, con ricadute su quasi un milione di lavoratori, la maggior parte donne, rendendo complicata, in assenza della norma, l’adozione di politiche di aumenti salariali.”
“La previsione di non adeguare i prezzi agli aumenti contrattuali – ha affermato Diego Dutto, Direttore di Legacoopsociali – mette a rischio l’erogazione dei servizi socio-sanitari ed educativi e quindi l’impossibilità di continuare a garantirne qualità e continuità a milioni di persone e genera una discriminazione per i circa 300mila lavoratori che lavorano in questi ambiti, che, già stressati da retribuzioni non elevate, si vedono così ulteriormente penalizzati, andando a compromettere anche la coesione sociale.”
La cooperazione dei servizi chiede quindi, coerentemente con i contenuti del Decreto Milleproroghe, di prorogare l’entrata in vigore del comma sulla revisione prezzi nel settore dei servizi contenuto nel decreto correttivo al Codice Appalti approvato il 23 dicembre e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 dicembre e di adottare per i servizi quanto previsto per i lavori.