Dl ristori ter: testo in vigore da stamattina e tramesso al Senato

Dopo essere entrato in vigore questa mattina con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, il decreto cosiddetto Ristori-ter – a sostegno delle categorie più colpite dalle misure di contenimento della pandemia, varato dal Cdm notturno dello scorso 20 novembre – è stato trasmesso al Senato (con il numero 2027) per l’esame in prima lettura e assegnato in sede referente alle commissioni riunite Bilancio e Finanze, dove con tutta probabilità verrà inserito nel decreto Ristori con un emendamento del governo – come già avvenuto per il dl Ristori-bis.

L’articolo 1 incrementa di 1,45 miliardi di euro per il 2020 e 220,1 milioni per il 2021 la dotazione del fondo previsto dal decreto “Ristori bis” per compensare le attività economiche che operano nelle Regioni che passano a una fascia di rischio più alta. Inoltre le attività di commercio al dettaglio di calzature vengono inserite tra quelle che, nelle cosiddette “zone rosse”, sono destinatarie del contributo a fondo perduto. L’articolo 2 istituisce, nello stato di previsione del ministero dell’Interno, un fondo da 400 milioni di euro da erogare a ciascun comune, entro 7 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento, per consentire l’adozione di misure urgenti di solidarietà alimentare. L’articolo 3 incrementa di 100 milioni la dotazione finanziaria del Fondo per le emergenze nazionali per provvedere all’acquisto e alla distribuzione di farmaci per la cura dei pazienti affetti da COVID-19L’Articolo 4 autorizza, in attuazione delle nuove misure, una spesa complessiva di 1.950 milioni di euro per il 2020, 220,1 milioni per il 2021 e 2 milioni per il 2025.

In base all’articolo 5, gli enti indicati nell’elenco 1 del decreto concorrono alla determinazione dei saldi di finanza pubblica del conto economico consolidato delle amministrazioni pubbliche e si applicano loro, in ogni caso, le disposizioni in materia di equilibrio dei bilanci e sostenibilità del debito delle amministrazioni pubbliche (Acquirente unico Spa, Finest, Trentino Sviluppo, Finaosta Spa, Finlombarda, Fondazione Teatro alla Scala e Fondazione Santa Cecilia).

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