I chiarimenti e le semplificazioni amministrative contenute nel decreto legge siccità aiuteranno senz’altro a velocizzare la realizzazione delle infrastrutture. Lo ha chiarito il presidente di Confcooperative FedAgriPesca Carlo Piccinini, che oggi – insieme a Marco Mingrone, responsabile dell’Ufficio legsilativo di Legacoop, e a Alessio Ciaccasassi, responsabile agricltura Agci – ha rappresentanto in audizione l’Alleanza delle cooperative, ascoltata dalle commissioni Ambiente e Industria del Senato sul provvedimento del governo con misure in materia di approvvigionamento idrico. Sul testo il coordinamento ha espresso un giudizio complessivamente positivo, con una serie di suggerimenti.
In primo luogo, si propone di affidare poteri, in via eccezionale, alla Cabina di regia e al Commissario straordinario, anche sulle deroghe al deflusso ecologico e al deflusso minimo vitale, garantendo la salvaguardia della fauna ittica. Anche l’istituzione di un Osservatorio distrettuale permanente sugli utilizzi idrici secondo l’Alleanza potrebbe rappresentare un valido strumento per trovare in tempi rapidi una soluzione alla crisi idrica ai livelli di distretto, prevedendo però anche una forma di partecipazione delle associazioni di categoria più rappresentative a livello nazionale.
Molto positiva poi la misura del testo con cui si prevede di poter realizzare vasi di raccolta delle acque piovane per uso agricolo ma, ha sottolineato Piccinini, si potrebbe pensare di alzare i volumi consentiti da 50 a 100 metri cubi per ettaro per alcune colture, come ad esmepio le aziende florovivaistiche, eventualmente inserendo un limite per il livello massimo della dimensione del vaso. Anche la possibilità di utilizzo di acque reflue depurate in agricoltura è, secondo il coordinamento, una misura importante ma con il limite della temporaneità: potrebbe dunque essere utile ampliare il termine ora molto ravvicinato (fissato al 31 dicembre 2023). Inoltre, con riferimento alle misure di semplificazione in materia di invasi, Piccinini ha ritenuto opportuno permettere la realizzazione di impianti fotovoltaici flottanti con la finalità di autoconsumo, semplificando le procedure per l’installazione degli impianti sul 100 per cento della superficie, spiegando che in questo modo si potrebbe evitare l’evaporazione dell’acqua, dare a quest’ultima una temperatura più costante e permettere la produzione di fonti rinnovabili in prossimità di fonti di consumo.