“Essere all’interno dell’Osservatorio sulla transizione ecologica per noi è fondamentale. Ci permette di fare parte di un framework che ci aiuta a fotografare il tema della sostenibilità a 360°. Tutto ciò che riguarda questo tema riusciamo a trasportarlo in azione concrete all’interno delle nostre imprese cooperative. Bisogna dare una visione della sostenibilità in ottica sociale e non solo in termini economici e ambientali. La sostenibilità deve toccare anche le piccole imprese e quei territori dove il mercato manca”. Così Giorgio Nanni, responsabile Ambiente ed Energia di Legacoop Nazionale ha commentato l’istituzione dell’organismo avvenuta durante la fiera Ecomondo a Rimini. “Le cooperative – ha aggiunto – sono più presenti di alte imprese in territori marginali e portare al loro interno la sostenibilità ci permette di essere vicino alla comunità e al territorio. Ragioniamo in ottica circolare trasportando i modelli più sviluppati all’interno dei territori più fragili. Come cooperazione non delocalizzaliamo e restiamo il più possibile sul territorio. Fornire contributi economici per questo tipo d’impresa è prioritario e permette di avere e sviluppare il tema della sostenibilità con una visione di lungo termine. Creare una rete di fiducia e fornire azioni concrete è il nostro modus operandi. Tuttavia servono strumenti e politiche più concrete che premino le imprese che rimangono sul territorio”
Scopo dell’Osservatorio è indagare sui potenziali di sviluppo e di innovazione tecnologica delle imprese italiane nell’ambito dell’economia verde. L’Osservatorio è formato da istituzioni di ricerca nazionali (Ispra, Enea, Rse, Cnr, Istat, Crea, Censis), associazioni rappresentative dell’industria italiana e delle parti sociali (Confindustria, Cna, Legacoop e Flc-Cgil), esponenti del mondo scientifico (Università Sapienza di Roma, Politecnico di Milano, Unife-Cercis, Bocconi, Sant’Anna di Pisa), soggetti finanziari (Cassa Depositi e Presiti e Intesa Sanpaolo Innovation Center).