“Noi la definiamo emergenza perché tale è da considerare quanto agli effetti che produce ma la verità è che ci troviamo sempre di più di fronte un problema ordinario: le risorse idriche sono scarse oppure arrivano in eccesso a causa delle estremizzazioni climatiche. Per questo abbiamo bisogno di un approccio integrato tra le varie filiere. Prioritaria la cooperazione istituzionale e la collaborazione tra i diversi livelli amministrativi”
Lo ha detto Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare, intervenendo durante l’evento: “Emergenza idrica: un percorso comune per il sistema rurale e le agricolture. Cooperazione e ricerca player necessari per vincere la sfida” che si è tenuto il 20 giugno. Organizzato da Legacoop Lazio presso la sede di Palazzo Caetani a Fondi (Latina), è stato realizzato con il patrocinio dell’Università di Cassino e del Lazio meridionale e ha messo al centro del dibattito un tema divenuto sempre più urgente soprattutto dopo l’alluvione che ha travolto l’Emilia Romagna, causando diverse vittime oltre che 9 miliardi di danni.
“Dobbiamo gestire – ha detto ancora Maretti – grandi complessità, dalle dinamiche nazionali ed europee fino alla necessaria micro-progettazione territoriale volta a conservare l’acqua piovana e a impedire la dispersione delle risorse idriche a causa delle perdite nei sistemi irrigui. Bisogna partire dalla conoscenza e dall’approfondimento scientifico per lavorare a un sistema agricolo più resistente. C’è molto da studiare e la presenza oggi dell’Università di Cassino è un ottimo segnale di collaborazione tra un ente intermedio come Legacoop Lazio, Legacoop Agroalimentare e una istituzione che ha come compito quello di avere una visione di proiezione verso il futuro”.
“Ora è fondamentale che l’innovazione tecnologica e sociale entrino prepotentemente nel settore dell’agroalimentare e dell’acquacoltura, soprattutto all’alba di quella che sarà la stagione smart della Politica Agricola Comunitaria – ha dichiarato Daniele Bruno Del Monaco, responsabile del settore Agroalimentare di Legacoop Lazio -. Per il periodo 2023-2027, infatti, la PAC si fonda su dieci obiettivi chiave, tra i quali la “la promozione delle conoscenze e dell’innovazione”, puntando fortemente sull’Agricultrual Knowledge Innovation System – ha continuato -. Questo incontro rappresenta un ulteriore passaggio nell’importante percorso volto a modernizzare l’agricoltura e le zone rurali promuovendo e condividendo le conoscenze, l’innovazione e la digitalizzazione e incoraggiandone l’applicazione da parte degli agricoltori attraverso un migliore accesso alla ricerca, all’innovazione, allo scambio di conoscenze e alla formazione”.