L’internazionalizzazione delle nostre piccole e medie imprese è al centro del Patto per l’Export, di cui la digitalizzazione è l’architrave. Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio durante la presentazione delle sue linee programmatiche del suo dicastero nell’audizione di ieri nelle commissioni congiunte Affari esteri di Camera e Senato.
“La chiave del nostro piano di rilancio è rispondere al deficit di cultura digitale che contraddistingue parte del nostro tessuto produttivo”, ha detto Di Maio, “per questo abbiamo previsto lo strumento del Temporary Export Manager, un bando di 50 milioni a favore delle prime 2000 piccole e medie imprese del settore manifatturiero che faranno domanda”. Lo strumento prevede un finanziamento a tasso agevolato delle spese per l’inserimento temporaneo in azienda di figure professionali volte a facilitare e sostenere i processi di internazionalizzazione attraverso la sottoscrizione di un contratto di prestazioni di consulenza. Sempre in tema di formazione digitale, il ministro ha annunciato, insieme a alla Conferenza dei rettori delle università italiane e l’Agenzia Ice, il lancio Smart export accademia digitale: un progetto di seminari e lezioni che fino a marzo 2022 permetterà a 2000 micro e piccole imprese di aggiornarsi e rendersi competitive per l’export.
Sul fronte finanziario, ha detto Di Maio, “abbiamo rimpinguato per il 2021 lo strumento di agevolazione del Fondo Simest 394, con 2,2 milioni di euro di cui 600 milioni a fondo perduto, con l’allargamento del sistema anche a beneficio dell’export nei paesi dell’Unione europea”. Il sostegno alle esportazioni va anche al settore fieristico, ha aggiunto il ministro, per il quale Simest ha previsto il Bonus export digital, un voucher per incentivare la transizione online del commercio estero delle nostre Pmi.