Fase 3: nel 2020 consumi delle famiglie in calo del 9,7%; a fine 2021, pur con un recupero, saranno inferiori del 3% a quelli di fine 2019 MonitorFase3 Prometeia – Area Studi Legacoop

Roma, 1 luglio 2020 – Nel 2020 i consumi interni delle famiglie italiane caleranno del 9,7% rispetto all’anno precedente, in parallelo con una crescita della propensione al risparmio di 6 punti percentuali, che la collocano al valore più alto degli ultimi venti anni; alla fine del 2021, nonostante un recupero del 5,1%, i consumi saranno comunque inferiori del 3% rispetto al valore registrato nel quarto trimestre 2019 e nessuna delle voci di spesa avrà raggiunto i valori pre-Covid.

Sono alcuni dei dati contenuti in uno studio sui consumi degli italiani nell’ambito del progetto MonitorFase3 nato dalla collaborazione tra Prometeia e Area Studi Legacoop per testare l’evoluzione dell’economia e dei mercati in conseguenza dell’epidemia Covid-19.

L’unico settore dove nel 2020 si registrano consumi in crescita è quello dei prodotti alimentari (+ 3,6%); il calo più marcato è quello nei beni durevoli (-19,8%), seguiti dai servizi (-12,9%) e da altri beni (-9.3%). Una dinamica che si inverte nel 2021, con un calo dell’1,5% in consumi alimentari e una crescita negli altri comparti, guidati dai beni durevoli (+ 9,8%) seguiti dagli altri beni (+ 8,7%) e dai servizi (+ 5,6%).

Lo studio di Prometeia e Area Studi Legacoop evidenzia come l’emergenza sanitaria degli ultimi mesi abbia rappresentato un punto di rottura delle tendenze di ricomposizione del carrello della spesa delle famiglie italiane che si erano manifestate negli ultimi 25 anni (1995-2019): una diminuzione dell’incidenza, sulla spesa totale, del comparto degli alimentari e bevande, dei trasporti e dei mobili, di articoli e servizi per la casa; un aumento, invece, della spesa per comunicazioni, ricreazione, spettacoli e cultura, servizi ricettivi e di ristorazione. Nel 2019, in particolare, emergono una forte tendenza (il 45% delle famiglie) a contenere la spesa per abbigliamento e calzature, mentre appare incomprimibile (il 78% delle famiglie) la spesa per visite mediche.

Con il lockdown adottato per contrastare l’epidemia, il comparto del tempo libero (in particolare, Ricreazione spettacoli e cultura e Servizi ricettivi e di ristorazione) e del commercio al dettaglio (tra cui il settore dell’abbigliamento e delle calzature), hanno subito una battuta di arresto, mentre altri settori sono in espansione, come quello degli alimentari e della salute.

“Dall’inizio dell’emergenza e ora nella fase3” -sottolinea Mauro Lusetti, presidente di Legacoop- “stiamo monitorando le percezioni degli italiani e gli andamenti dell’economia. Si sta aprendo una fase di crisi ma anche di grande trasformazione che occorre interpretare. L’andamento dei consumi è per noi centrale non solamente perché l’economia cooperativa rappresenta ormai circa il 40% del settore in Italia, ma anche perché sempre di più la propensione e le scelte dei consumatori costituiranno un fattore per orientare lo sviluppo in modo sostenibile e responsabile.”

La crisi sanitaria ha fatto emergere nuovi bisogni che si riflettono direttamente sulle scelte di consumo delle famiglie, coinvolgendo specifiche tipologie di beni e servizi. Il bisogno di sentirsi protetti, ad esempio, determina un incremento dei consumi di alimentari e bevande, di prodotti e servizi per l’igiene dei locali e della casa, di mobili ed articoli per il comfort domestico, di beni e servizi connessi al tempo libero in casa. Lo smart working e la didattica a distanza alimentano i consumi di computer, tablet e smartphone, servizi di connessione internet e di IT.

Nello studio viene inoltre tracciato un quadro della variazione attesa della spesa media mensile familiare rispetto al pre-Covid, distinguendo tre fasi: emergenza, convivenza e superamento. Nella fase di emergenza aumenta la spesa per beni alimentari, cura della casa e della persona, ma si riducono le spese legate al tempo libero e alla mobilità. Simili pattern di consumo si osservano nella fase di convivenza.

Nella fase di superamento cresce il bisogno di condividere spazi comuni anche se non si ritornerà come prima. Con il consolidamento dello smart working, crescerà il bisogno di rendere la casa più confortevole e tecnologica.

Nella tabella che segue vengono indicate le variazioni di spesa (in positivo e in negativo) con i relativi valori percentuali.

 

Categorie di consumo Variazioni % della spesa media rispetto ai livelli pre-Covid19
  Emergenza Convivenza Superamento
Totali -10.4 -9.0 5.2
Alimentari 5.0 2.1 -1.4
Durevoli -21.2 -18.3 10.1
Altri beni -11.5 -7.1 8.8
Sanità 3.4 2.8 2.5
Ricreazione e cultura -32.5 -17.5 12.0
Alberghi e ristoranti -40.0 -17.5 14.0

 

 

 

 

Condividi su:
Leggi altri articoli

Roma, 25 febbraio 2022 – «La protesta degli autotrasportatori sta conoscendo degenerazioni che vanno oltre il legittimo diritto di manifestazione. Molte imprese, non solo cooperative, subiscono pressioni tali da non permettere l’utilizzo di automezzi propri. Tutto questo determina un blocco di alcune linee produttive con inevitabili ripercussioni sull’impiego della manodopera. C’è già sentore d’infiltrazione tra i manifestanti di frange violente e criminali. Occorre attivare misure di prevenzione sull’ordine pubblico. Chiediamo ai Ministeri dell’Interno e delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili di adottare in tempi rapidi le misure più opportune ed efficaci per porre fine a questa drammatica situazione che costituisce un ulteriore ostacolo alla difficoltosa ripresa economica del Paese e delle nostre imprese, già duramente colpite dai rincari delle materie prime e dei costi energetici». Così il presidente di Alleanza Cooperative Maurizio Gardini, anche a nome dei copresidenti Mauro Lusetti e Giovanni Schiavone, in una lettera indirizzata a Luciana Lamorgese, ministro dell’Interno e a Enrico Giovannini ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili sulle degenerazioni nel blocco dell’autotrasporto.