Fase 3: SWG-Legacoop, per 8 italiani su 10 la ripresa va favorita sostenendo i consumi; il 55% pensa che andrebbe fatto tagliando le tasse sulla busta paga, non l’Iva. Meno bonus, più servizi. Lusetti: “serve un piano per cambiare il Paese”

Roma, 7 luglio 2020 – Per 8 italiani su 10 il sostegno dei consumi è importante per favorire la ripresa economica del Paese, e il 55% pensa che lo strumento migliore per farlo sia la riduzione delle tasse sul redditoda lavoro accompagnata da un potenziamento diretto dei servizi.

È quanto emerge dalle risposte ad un sondaggio condotto, alla fine della scorsa settimana, nell’ambito dell’Osservatorio Coronavirus nato dalla collaborazione tra SWG e Area Studi Legacoop per testare opinioni e percezioni della popolazione di fronte ai problemi determinati dal Covid-19.

L’82% degli intervistati ha dichiarato di ritenere importante sostenere i consumi per la ripresa economica (il 38% molto, il 44% abbastanza), rispetto ad un 10% che si è espresso in senso contrario ed un 8% che non risponde. La percentuale complessiva dei favorevoli sale all’84% nei ceti medio-alto e medio-basso, mentre scende al 70% nel ceto popolare. Riguardo alla classe di età, i più favorevoli sono gli over 55 con l’87%.

Ma quali sono gli strumenti attraverso i quali lo Stato dovrebbe concretamente sostenere i consumi? Il 55% degli intervistati ha indicato la riduzione delle tasse in busta paga (il 62% nel ceto medio-alto; il 60% tra gli over 55), mentre il 31% il taglio dell’IVA (il 38% nella classe di età 18-34 anni) e il 14% non si esprime.

L’altro intervento che lo Stato dovrebbe attivare, per il 56%, è un potenziamento diretto dei servizi (con percentuali del 62% nel ceto medio-basso e al Nord), mentre il 24% preferirebbe l’erogazione di bonus o voucher per usufruire dei servizi. Il 20% non si esprime.

“Dall’inizio dell’emergenza, ogni settimana studiamo le percezioni degli italiani e delle nostre cooperative” – afferma Mauro Lusetti, Presidente di Legacoop – “le voci sono univoche: Il momento è duro, ma gli italiani ci dicono che occorre cogliere questa occasione per alzare lo sguardo e modernizzare il Paese guardando al lungo periodo. Meno spesa ma più investimenti, meno sussidi ma più interventi strutturali, e per sostenere i consumi no al taglio dell’Iva e sì alla riduzione delle tasse sul lavoro e le imprese. Le energie italiane resistono, ma vanno sostenute.”

Agli intervistati è stato infine chiesto quale tipo di intervento fiscale sarebbe più opportuno per dare un sostegno adeguato alle imprese. Il 65% ha indicato la detassazione del costo del lavoro (76% dei lavoratori dipendenti, 54% di imprenditori e lavoratori autonomi), il 18% la detassazione dei soldi investiti nell’azienda (34% di imprenditori e lavoratori autonomi, 14% dei lavoratori dipendenti) e il 17% non ha risposto.

 

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