Roma, 15 luglio 2020 – Un paese che sta ripartendo, ma molto lentamente, con una ripresa frenata dalla burocrazia e dalle incertezze economiche e politiche.
È il quadro di sintesi che emerge dalle risposte ad un sondaggio condotto, alla fine della scorsa settimana, nell’ambito dell’Osservatorio Coronavirus nato dalla collaborazione tra SWG e Area Studi Legacoop per testare opinioni e percezioni della popolazione di fronte ai problemi determinati dal Covid-19.
Il 53% degli italiani (la percentuale sale al 63% nel ceto medio alto, mentre crolla al 36% nel ceto popolare) ritiene che il Paese, dopo aver affrontato il lockdown, sia ripartito, ma, tra questi, il 48% pensa che lo stia facendo lentamente.
Il 41%, invece, giudica che sia ancora fermo (il 46% nel ceto popolare) e identifica i maggiori ostacoli alla ripresa nella burocrazia (50%), nell’incertezza economica (44%), in un governo senza visione (40%), nella litigiosità politica (35%).
Lo scetticismo è la cifra dominante nel giudizio sulla pubblica amministrazione. Agli intervistati è stato chiesto quanto lo Stato e la Pubblica Amministrazione siano all’altezza della sfida rappresentata dall’efficienza necessaria per impiegare le risorse messe a disposizione dall’Unione Europea. Il 71% ha risposto di non ritenere la pubblica amministrazione all’altezza del compito (il 44% poco, il 27% per niente), mentre il 19% si è espresso in modo positivo e il 10% non ha risposto.
Un giudizio analogo viene poi espresso sulla reale possibilità di una semplificazione della burocrazia. Alla domanda se il decreto sulla semplificazione emanato pochi giorni fa dal Governo sia in grado di produrre una vera riforma, il 33% ha risposto che sarà l’ennesimo bluff, il 27% che produrrà qualche risultato ma nessuna vera riforma, il 13% che farà il solito pasticcio. L’11% ha invece fiducia che ne scaturirà un deciso cambiamento, mentre il 16% non si pronuncia.
“Gli italiani sono sospesi nell’incertezza tra quel che è successo e quel che sta per accadere. Siamo in un periodo di grandi cambiamenti e riteniamo che poggiare l’orecchio a terra per sentire le percezioni profonde dell’opinione pubblica italiana sia fondamentale per cercare di uscire da questa situazione tutti insieme e con meno danni possibile” – afferma Mauro Lusetti, presidente di Legacoop – “certamente non ci voleva un’esperienza simile per convincersi che la burocrazia è forse il principale male di questo paese. Nondimeno, gli italiani indicano con precisione in essa il maggiore ostacolo allo sviluppo e pure alla ripresa. Occorrono soluzioni prima che l‘incertezza pieghi verso la sfiducia o peggio”
E che la semplificazione sia un obiettivo importante lo conferma l’alta percentuale (il 64%) di chi pensa che l’illegalità rischia di essere alimentata dalla burocrazia. Riguardo agli strumenti da considerare prioritari per la semplificazione (con la possibilità di dare due risposte), il 44% ha indicato la digitalizzazione (il 51% nella classe di età 18-34 e nel ceto medio alto), il 42% la lotta alla corruzione (48% negli over 55 e 47% al Sud), il 31% procedure di appalto semplificate ed il 29% il ricambio generazionale.