FILOVIA DI VERONA – Per Legacoop Produzione e Servizi lesiva e controproducente la risoluzione del contratto di appalto

Roma, 15 ottobre 2020 – “Lesivo per le imprese, l’occupazione e l’economia e controproducente per la città di Verona il provvedimento con cui AMT ha deliberato la risoluzione del contratto di appalto per la realizzazione del sistema di trasporto pubblico di tipo filoviario”, questo il giudizio di Legacoop Produzione e Servizi presa conoscenza della decisione che vede coinvolto il Consorzio Integra quale componente dell’ATI appaltatrice della filovia veronese.

In virtù del ruolo di rappresentanza e tutela dei propri associati, Legacoop Produzione e Servizi esprime le proprie preoccupazioni circa il provvedimento che vede una risoluzione del contratto di appalto per gravi inadempienze da parte delle imprese, seppur l’ATI appaltatrice non ha mai messo in discussione la propria capacità di garantire il completamento dei lavori e delle forniture previste, dimostrando invece la propria volontà di rispettare gli impegni assunti.

Le prime problematiche si sono riscontrate a marzo 2020 con l’arrivo del Covid-19 e il blocco dei cantieri, cui sono seguite comunicazioni di AMT circa la volontà di modificare sostanzialmente il progetto originariamente appaltato in virtù degli elevati costi finanziari e delle ripercussioni economiche portate dal Coronavirus alle casse comunali. Conseguenza, cantieri fermi e ingente danno economico per le imprese coinvolte che confidavano in un fattivo dialogo con il Comune e AMT per valutare congiuntamente le differenti soluzioni procedendo alla realizzazione dell’opera.

“Risulta alquanto incomprensibile come, proprio in un contesto socio-economico come quello attuale, che dovrebbe veder assunti orientamenti atti a incrementare l’occupazione e dare slancio all’economia del Paese, si possa invece incorrere in decisioni tali che si dimostrano lesive dell’imprenditorialità, del lavoro e dell’interesse pubblico”. Commenta Paolo Laguardia, responsabile del settore costruzioni e impianti di Legacoop Produzione e Servizi che pone l’accento su una riflessione: “Ogni qualvolta che ci si trova in procinto di un possibile cambio di amministrazione non si può percorrere la strada del diverbio e della sospensione o revoca dei lavori, questo porta ad esacerbare gli animi e va a discapito delle imprese, dei lavoratori, dell’economia e non per ultimo della cittadinanza, che ne paga le conseguenze in termini di ritardato o mancato compimento dell’opera con i relativi disservizi. La strada da scegliere –conclude Laguardia- dovrebbe sempre essere quella del confronto tra committente e appaltatore allo scopo di valutare congiuntamente le soluzioni e risolvere insieme qualsiasi motivazione di controversia, là dove non vi siano, come in questo caso, comprovate inadempienze che giustifichino una risoluzione anticipata del contratto di appalto”.

Legacoop Produzione e Servizi auspica quindi una immediata revoca del provvedimento a tutela della serietà ed affidabilità che contraddistingue il consorzio nazionale ad essa aderente e della correttezza e competenza dimostrata in ogni fase che ha caratterizzata l’appalto fino ad oggi, nonché negli interessi della città di Verona che vede ritardare il completamento di un’importante opera di indubbia utilità per l’intera cittadinanza.

 

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