(Rinnovabili.it) – Primo sì, provvisorio, ai nuovi finanziamenti FERS. Ieri Parlamento e Consiglio UE hanno trovato la quadra sulla futura politica regionale e di coesione, con un accordo sui due principali fondi strutturali. Si chiude così il testo del regolamento aggiornato che disciplinerà a partire dal prossimo anno il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e il Fondo di coesione (FC). I due strumenti finanziari nascono con il preciso obiettivo di consolidare la coesione economica e sociale dell’Unione europea correggendo gli squilibri fra le regioni. Il primo rivolgendosi a tutta l’Unione ma focalizzandosi sulle specificità territoriali; il secondo focalizzandosi sugli Stati membri il cui reddito nazionale lordo (RNL) pro capite è inferiore al 90% della media UE.
Cosa cambia con il nuovo regolamento? Il provvedimento semplifica le norme che si applicheranno dal 2021 al 2027 ai due fondi. E definisce la portata del loro sostegno per i prossimi sette anni, ossia oltre 240 miliardi di euro.
Ma soprattutto aumenta la quota dei finanziamenti FERS destinati all’azione climatica. Nel dettaglio, i co-legslatori hanno concordato che una parte significativa delle risorse regionali dovrà contribuire alla transizione digitale e verde finanziando progetti in diversi settori. Dalla digitalizzazione dei servizi, all’efficienza energetica, dalle rinnovabili all’economia circolare. Il regolamento fissa precisi obiettivi (percentuale minima di risorse) da destinare ad entrambi i campi, tra cui un 30% per “un’Europa più verde”.
I finanziamenti FERS
Paesi / regioni: | % Minima di risorse per “un’Europa più intelligente” | % Minima di risorse per “un’Europa più verde” |
Paesi del gruppo 1 / regioni più sviluppate (rapporto RNL uguale o superiore al 100% della media UE) | – | 30% |
Paesi del gruppo 2 / regioni in transizione (rapporto RNL tra il 75% e il 100% della media UE) | 40% | 30% |
Paesi del gruppo 3 / regioni meno sviluppate (rapporto RNL inferiore al 75% della media UE) | 25% | 30% |
Il Fondo di coesione continuerà a concentrarsi sugli investimenti nelle infrastrutture ambientali e di trasporto e insieme, scrive il Consiglio UE, “contribuiranno a ridurre le emissioni di gas a effetto serra”.
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FONTE https://www.rinnovabili.it/ pubblicato il 9 dicembre 2020