La riforma fiscale è indispensabile per il Paese e le imprese, ridurre la complessità e l’incertezza giuridica dell’ordinamento tributario è un passaggio obbligato per la modernizzazione e per creare un rapporto di fiducia tra erario e contribuenti. Così il presidente dell’Alleanza delle Cooperative, Maurizio Gardini, intervenendo oggi a palazzo Chigi, anche a nome dei copresidenti Simone Gamberini e Giovanni Schiavone, al tavolo di confronto con il governo sulla riforma fiscale, all’ordine del giorno del preconsiglio di oggi e del Cdm atteso per domani.
Tra le priorità indicate da Gardini, la riduzione del carico fiscale sul costo del lavoro, il contrasto all’evasione, il riconoscimento fiscale dell’economia sociale, una fiscalità dedicata per le cooperative di comunità e una disciplina della fiscalità agricola compatibile con le nuove sfide sul fronte della sostenibilità.
“Condividiamo”, ha sottolineato il presidente Gardini, “il progetto di riforma che fissi in norme destinate a durare nel tempo e coordinate sistematicamente i princìpi generali di civiltà giuridica dell’imposizione e apprezziamo che la bozza di delega rinnovi l’impegno per contrastare l’evasione fiscale. L’Alleanza delle Cooperative è tornata a chiedere una più intensa e decisa riduzione della tassazione sul lavoro e del cuneo fiscale e un intervento sul trattamento tributario della cooperazione agricola che tenga conto delle sfide che il settore è chiamato ad affrontare sul tema della sostenibilità”.
La bozza di riforma propone anche una delega per il riordino degli incentivi fiscali alle imprese. Sotto questo profilo l’Alleanza propone che il riordino degli incentivi fiscali rilanci la centralità di quegli istituti per cui esiste – contestualmente – la giustificazione sistematica interna al sistema tributario, la promozione costituzionale e la compatibilità comunitaria.
L’attenzione dell’Alleanza è stata rivolta anche all’economia sociale “per tutti i soggetti di questo mondo (associazioni, fondazioni, cooperative, mutue) e non soltanto di quelli che si occupano di determinate attività, occorre riconoscere anche sul piano tributario la loro specialità, alla stregua di quanto promosso dal diritto UE e dall’evoluzione degli ordinamenti dei Paesi membri. È poi indispensabile che si introduca un sostegno agli investimenti nel patrimonio “indivisibile” di tutti i soggetti dell’economia sociale attraverso un incentivo generale all’investimento nel patrimonio degli enti in forma societaria strutturalmente “non lucrativi”.
Sulle cooperative di comunità, l’Alleanza propone l’applicazione integrale delle esenzioni sugli utili messi a riserva indivisibile e l’estensione delle agevolazioni agli investimenti nel capitale già previsti per le società start up innovative. No, infine, all’ennesima “riforma della riforma” della fiscalità degli enti del terzo settore non commerciali, come adombrano alcuni criteri direttivi contenuti nella proposta.