Efficienza e semplificazione della pubblica amministrazione, rigenerazione urbana, turismo nel post Covid, decarbonizzazione e politica industriale improntata alla sostenibilità. Questi gli obiettivi avanzati durante la riunione di ieri del partenariato sulla programmazione 2021-2027 dei Fondi strutturali europei, organizzata dall’Agenzia per la Coesione territoriale e dal Dipartimento per le Politiche di Coesione, a cui ha preso parte il ministro per il Sud e la Coesione territoriale Giuseppe Provenzano. L’incontro, a cui hanno partecipato anche realtà associative e del terzo settore, sindacati e associazioni di categoria, ha avuto come perno la definizione dell’Accordo di Partenariato 2021-2027, che costituisce il quadro di riferimento strategico del prossimo ciclo di programmazione dei fondi strutturali per la definizione dei futuri programmi operativi.
Sono infatti 43 i miliardi di euro di cui disporrà il nostro Paese, a seguito dell’approvazione del bilancio pluriennale dell’Unione europea del 16 dicembre scorso, e che oltre alle misure per la transizione green e la coesione, andranno a favorire l’occupazione, l’empowerment femminile e la rigenerazione urbana, potenziando il ruolo della cittadinanza attiva nel monitoraggio dell’attuazione degli investimenti. Provenzano, durante la conferenza, ha ricordato l’importanza del Piano Sud 2030 “come matrice di fondo della nuova programmazione”, evidenziando inoltre l’importanza della riprogrammazione dei PO 2014-20 sia rispetto al recupero di credibilità delle politiche di coesione sia rispetto al metodo utilizzato, al fine di garantire una effettiva attuazione della politica di coesione. Per l’allocazione delle risorse della programmazione 2021-27 verranno adottati, sempre a detta del ministro, dei criteri metodologici diretti all’incremento della quota di risorse assegnate al livello regionale, una sostanziale riduzione del numero dei Programmi Operativi e lo sforzo per assicurare un effettivo incremento delle risorse per tutte le categorie di regione, a cui si aggiunge anche il rafforzamento della dimensione territoriale a partire dal potenziamento del PON Metro. “Un futuro ciclo di programmazione che mette a disposizione dei territori, a partire da quelli del Mezzogiorno, un pacchetto di stimolo senza precedenti”, ha continuato Provenzano, “e che deve portare alla definizione di una versione finale e condivisa dell’Accordo all’inizio del nuovo anno, al termine dei necessari passaggi istituzionali con la Conferenza delle Regioni, e ad un confronto anche sulle altre fonti finanziarie, a partire da React Eu e Just Transition Fund”. “La sfida decisiva costituita dalla rigenerazione amministrativa già vede nella legge di Bilancio un primo passaggio fondamentale, con l’avvio del reclutamento delle prime 2800 unità di personale per le amministrazioni, a tutti i livelli e prima di tutto a livello locale, necessarie ad una efficace attuazione della politica di coesione”, Provenzano in conclusione.