Fondo nazionale sociale, in Gu il decreto del ministero del Lavoro: rafforzamento presidi di welfare e incremento al 50% quota minima per interventi a infanzia e adolescenza

La quota minima del Fondo nazionale per le politiche sociali destinata al rafforzamento degli interventi e dei servizi nell’area dell’infanzia e dell’adolescenza è incrementata dal 40% al 50%. A stabilirlo un decreto del ministero del Lavoro pubblicato sull’edizione in edicola oggi della Gazzetta ufficiale (serie generale n. 41), che, in ragione dell’emergenza Covid-19, integra lo stanziamento di fondi previsto nel Piano sociale nazionale 2021-2023. Al fondo, volto a rafforzare la coesione sociale e la resilienza, si aggiungono interventi di rafforzamento di presidi di welfare di prossimità per individui, famiglie, anziani, e strumenti per assicurare reti educative ai minori in condizioni di grave disagio socio-economico. Le risorse per l’annualità 2020 ammontano a 383.258.592 euro, e saranno destinate sia a progetti delle Regioni sia a quelli promossi dal ministero del Lavoro.

Le Regioni sono tenute a specificare gli impieghi delle risorse per l’anno 2020, fornendo una relazione che includa: la ripartizione delle risorse tra macro-attività, gli interventi destinati alla quota regionale per il rafforzamento degli interventi e dei servizi nell’area dell’infanzia e dell’adolescenza, e le risorse e gli ambiti territoriali coinvolti nell’implementazione delle Linee di indirizzo sull’intervento con bambini e famiglie in situazione di vulnerabilità (Programma di Intervento per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione, P.I.P.P.I.). Inoltre, il decreto specifica che a partire dal 2021 l’erogazione delle risorse è condizionata alla rendicontazione, nella specifica sezione del Sistema informativo dell’offerta dei servizi sociali, dell’effettivo utilizzo di almeno il 75%, su base regionale. Possono essere incluse nella rendicontazione le spese sostenute a causa dell’emergenza Covid-19, come l’acquisto di dispositivi di protezione e l’adattamento di spazi, secondo quando previsto dal decreto Rilancio.

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