Le gelate tardive che si attendevano in Romagna alla fine sono arrivate: fenomeni meteo che rappresentano un pesantissimo fattore di rischio soprattutto per le aziende agricole impegnate nella produzione di uva e frutta, tra l’altro già provate dalla grandine dei giorni scorsi. Una stima dei danni precisa sarà possibile solo nei prossimi giorni, fa sapere Legacoop Romagna che è pronta, assieme alle proprie associate, ad fare una ricognizione dei danni per trasmetterla alle istituzioni preposte e chiedere l’attuazione delle procedure per il sostegno al reddito delle imprese colpite.
Nei campi c’è timore, dato che in questo periodo avvengono le fasi più importanti e delicate del ciclo produttivo delle piante, che sono in piena fioritura. L’agricoltura romagnola può difendersi investendo sulla prevenzione – ricordano i responsabili del settore agroalimentare Stefano Patrizi e Federico Morgagni – “ad esempio acquistando gli impianti antibrina, grandi ventole che spostano l’aria evitando i picchi negativi di temperatura al suolo, che però solo alcuni agricoltori sono in condizione di avere”, e attraverso le assicurazioni agricole, “che, tuttavia, sono molto onerose e con condizioni di applicazione limitate”.
Legacoop Romagna associa 62 cooperative nel settore agroalimentare che, a loro volta, organizzano oltre 21.550 imprese agricole, che occupano direttamente più di 7.200 persone e sviluppano un valore della produzione di circa 1,8 miliardi di euro all’anno.