Sull’emendamento approvato dalConsiglio regionale del Friuli Venezia Giulia che interviene sulle autorizzazioni per le strutture di accoglienza, le associazioni hanno suggerito maggiore collaborazione sul tema
Udine, 21 marzo 2025 – “Il recente dibattito in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia sul tema delle comunità che accolgono minori stranieri non accompagnati, ha riportato l’attenzione su una questione delicata che coinvolge cittadini e rappresentanti della cooperazione sociale, da anni impegnata su queste tematiche” in regione”. Così Legacoop FVG e Legacoop sociali FVG in relazione all’emendamento proposto e approvato nell’Aula del Consiglio che prevede di subordinare le istanze per il rilascio di nuove autorizzazioni per le strutture che accolgono minori stranieri non accompagnanti (Misna) a un parere vincolante della Regione.
“Riteniamo particolarmente apprezzabile la volontà espressa in aula dall’assessore all’Immigrazione Pierpaolo Roberti di voler affrontare e gestire un fenomeno tanto delicato che impatta così pesantemente sugli enti locali, da anni in crescente difficoltà nella gestione di questo fenomeno – spiegano la presidente di Legacoop Fvg, Michela Vogrig, e il presidente di Legacoopsociali Fvg, Paolo Felice –. Siamo altrettanto convinti, tuttavia, che per affrontare una situazione così complessa sia fondamentale dare continuità alla costruttiva collaborazione che caratterizza il rapporto tra l’amministrazione regionale e quei soggetti della cooperazione sociale e del terzo settore che da anni garantiscono qualità e trasparenza nella gestione di questi servizi”.
“Riteniamo positivo che la Regione intervenga su un tema così delicato – proseguono i presidenti delle due associazioni –. Chiediamo allo stesso tempo di poter essere coinvolti in questo iter per mettere a disposizione la nostra esperienza. Una questione così delicata merita e pretende, infatti, un confronto in primis con gli operatori (cooperative sociali, associazioni, etc) che, sul territorio regionale, promuovono percorsi di inclusione sociale. In questo senso riteniamo che l’audizione degli operatori accreditati in Consiglio regionale possa rappresentare un momento di confronto e trasparenza, quanto mai indispensabile, anche a partire dalla condivisione di dati specifici”.