Proclamare lo stato di emergenze e nominare un Commissario straordinario. Ma anche la sospensione dei mutui per le imprese che hanno subito danni a causa del granchio blu e una migliore calibratura dei provvedimenti di ristoro (il primo decreto che ha stanziato 2,9 milioni di euro) oltre al rafforzamento della dotazione finanziaria di quelli prossimi alla pubblicazione (10 milioni per acquisto seme e novellame, oltre che di sistemi di protezione dall’invasore alieno).
Queste le richieste dell’Alleanza delle Cooperative pesca e acquacoltura che ha partecipato il 30 novembre alla manifestazione di protesta dei pescatori del Veneto e dell’Emilia Romagna per richiamare l’attenzione sugli effetti devastanti causati alla molluschicoltura del Delta del Po.
“Stiamo affrontando una emergenza straordinaria che richiede interventi straordinari. I nostri operatori hanno giustamente annunciato lo stato di agitazione perché ormai hanno smesso di lavorare. Sarà un Natale senza vongole nel piatto ma a preoccupare di più sono le sorti di uno dei settori d’eccellenza della filiera ittica nazionale e leader in Europa”, afferma l’Allenza che auspica interventi urgenti. “Rischiamo di mandare in fumo produzioni dall’alto valore commerciale che generano lavoro e economia a causa di una specie aliene che al momento non ha dimostrato nessuno apprezzamento commerciale visto che i pochi esemplari di granchio che si riescono a vendere vengono pagati 50 centesimi al chilo ai pescatori”.