“La crisi abitativa ormai investe anche fasce di ceto medio che faticano ad acquistare o prendere in affitto un alloggio a prezzi di mercato. Per questo è indispensabile attivare politiche e strumenti adeguati per il rilancio dell’edilizia residenziale sociale. Una delle ipotesi da approfondire è l’istituzione di un fondo gestito a livello nazionale da Cassa Depositi e Prestiti, con provvista finanziaria della Banca Europea degli Investimenti, rivolto direttamente agli operatori del settore come la cooperazione di abitanti, con un protagonismo delle Regioni come co-investitori e per stabilire obiettivi territoriali, attraverso una governance dei processi distribuita, valorizzando gli aspetti gestionali e privilegiando interventi di rigenerazione urbana”.
A dirlo è Rossana Zaccaria, presidente di Legacoop Abitanti, intervenendo ad un confronto sulle politiche abitative organizzato da Housing Europe presso il Comitato Regioni della Commissione Europea, alla presenza del Commissario Europeo per il Lavoro e i Diritti Sociali, Nicolas Schmit. Il confronto è stato anticipato dalla presentazione al Parlamento Europeo del Manifesto di Housing Europe per superare la crisi abitativa in vista delle elezioni europee. Tra le proposte avanzate, il sostegno agli operatori pubblici e cooperativi dell’alloggio sociale, l’esclusione degli investimenti in offerta abitativa calmierata dal calcolo del debito pubblico, l’adeguamento delle regole degli aiuti di stato per questo settore per evitare limiti di investimento. Nel suo intervento, Zaccaria ha ricordato che in Italia per più di un terzo della popolazione, l’affitto impatta ormai per oltre il 30% del reddito; dato che sale nelle grandi città, con una tendenza in peggioramento. A fronte di questa situazione, le politiche per la casa risultano insufficienti. La legge di Bilancio 2024 non ha rifinanziato le misure di base dei fondi di sostegno all’affitto e alla morosità incolpevole e ha stanziato risorse al momento esigue: 100 milioni di euro per gli anni 2027 e 2028.
“Tuttavia -ha sottolineato Zaccaria- noi abbiamo raccolto come un segnale politico importante l’istituzione, da parte del MIT, di un Tavolo di Lavoro verso un Piano Casa nazionale; un’iniziativa che il ministro Salvini aveva annunciato a fine novembre scorso intervenendo ad un nostro convegno, nel quale avevamo presentato la proposta per un piano nazionale di edilizia residenziale sociale, individuando come prioritaria la realizzazione di alloggi in locazione a 500 euro al mese, per la quale occorre, nella logica di un innovativo partenariato pubblico-privato- un supporto della componente pubblica nella misura del 40% del totale dell’investimento necessario, con un obiettivo di un piano di edilizia residenziale sociale di 50.000 alloggi. La cooperazione di abitanti si candida a realizzarne un 10%, con un investimento complessivo di 1,4 miliardi di euro di cui 850 milioni di risorse proprie e 550 milioni di contributo pubblico”.
“Per questo -ha concluso Zaccaria- è importante individuare parte delle risorse pubbliche necessarie attivando misure e finanziamenti sovranazionali, così come avviare una discussione in ambito europeo relativamente alla programmazione delle misure finanziarie nelle quali l’housing è uno degli interventi prioritari di intervento”.