Il ministro Amendola – Il NextGenerationEu non è un gratta e vinci: va usato per gli investimenti strutturali

Il responsabile per gli Affari europei, intervistato dal direttore di SkyTg24 Giuseppe De Bellis e da Andrea Fioravanti, ha parlato delle sfide per l’Italia e gli altri Stati membri: la recessione, una nuova dimensione in politica estera, i dossier spinosi come la Brexit e le relazioni con il prossimo presidente degli Stati Uniti

«In questo momento l’Unione europea ha soprattutto due necessità: la prima è una politica antirecessione, la seconda la ricostruzione di un legame multilaterale. In entrambi i casi non si parla solo degli Stati membri dell’Unione, ma di unità a livello globale». Apre così l’intervista al Linkiesta Festival il ministro per gli Affari europei Vincenzo Amendola. Proprio all’inizio del suo intervento arriva la notizia della vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali americane.

«Il prossimo presidente degli Stati Uniti – dice il ministro – indipendentemente dal nome e dal partito, dovrà mettere in campo politiche di stimolo per l’economia, non solo quella di Washington, ma l’economia globale».

Sulla possibilità che la vittoria di Biden possa essere un duro colpo per i populismi di tutto il mondo il ministro Amendola vola basso, preferisce non sbilanciarsi perché «la forza politica avuta da Trump, quel che c’è stato negli ultimi quattro anni, non possiamo pensare che sia solo un errore della storia».

Per il ministro la presidenza Trump, fin dalla prima campagna elettorale, è stata costruita sulla scia di quell’ondata sovranista che ha colpito l’Europa e il mondo nella seconda metà degli anni Dieci del Duemila. Quella che il ministro Amendola definisce una scommessa fallita in maniera clamorosa, almeno per quanto riguarda l’Europa.

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FONTE https://www.linkiesta.it/

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