Il prefetto di Ravenna incontra Legacoop Romagna

Il Prefetto di Ravenna Castrese De Rosa ha accolto nei giorni scorsi una delegazione di cooperatori di Legacoop Romagna, guidata dal neoeletto presidente Paolo Lucchi. Ne facevano parte anche la vicepresidente vicaria Romina Maresi, la coordinatrice delle attivitá sindacali Simona Benedetti e l’amministratrice delegata di Federcoop Romagna Elena Zannoni.

Durante l’incontro, i cooperatori hanno sottolineato alcuni dei temi emersi dal Congresso dell’associazione, svolto il 2 febbraio proprio a Ravenna, che ha rinnovato gli organi associativi. In particolare l’adeguamento dei salari al costo della vita, una verifica sull’utilizzo dei fondi PNRR, l’assetto istituzionale di area vasta, la programmazione della sanità territoriale e dei servizi socio-sanitari e il rafforzamento infrastrutturale del territorio.

“Il Prefetto De Rosa”, dice il presidente Lucchi, “oltre a ricoprire il ruolo di rappresentante del governo, ha già dimostrato nei fatti la sua vicinanza alla comunità ravennate: lo ringraziamo quindi per la sensibilità e l’attenzione dimostrate anche in questa occasione”.

“Al Prefetto, dice la vicepresidente Maresi, “abbiamo evidenziato il tema salariale, che è fondamentale per il dibattito economico e politico del paese. Occorre innalzare i redditi dei lavoratori, ma le nostre imprese difficilmente riescono ad ottenere gli adeguamenti economici previsti nei rinnovi contrattuali, in tutti i settori, a cominciare da quello sociosanitario ed educativo. È una situazione non più sostenibile”, aggiunge Lucchi,” incoerente con l’ingente programmazione di risorse che dovrebbero traghettare il paese fuori dalla pandemia e dalla crisi”.  

“Alla questione salariale sono inoltre strettamente connessi i temi della legalità, della sicurezza sul lavoro e del presidio sugli appalti pubblici. Sono istanze che per la cooperazione sono dirimenti”, conclude il presidente, “così come la carenza di nuovi lavoratori, che interessa tutti i settori e tutti i livelli professionali, ed è parte strutturale del nuovo dibattito sul lavoro che intendiamo generare nelle comunità romagnole”.

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