Il Summit europeo sul finanziamento responsabile dell’abitazione invita l’UE a investire in abitazioni durature, senza speculazione

Milano, 18 novembre – Mentre la crisi abitativa continua ad aggravarsi in tutta Europa politici, esperti della finanza e fornitori di alloggi comunitari presenti al European Responsible Housing Finance Summit di Milano hanno richiesto un forte impegno finanziario dell’UE per il settore degli alloggi pubblici, cooperativi e sociali. Organizzato da Housing Europe e dalla voce delle cooperative italiane, Legacoop Abitanti, il summit ha sottolineato l’urgenza di destinare fondi europei specifici per sostenere un’offerta abitativa equa, dignitosa e accessibile in tutti i 27 Stati membri, con l’obiettivo di creare un mercato più equo e soddisfare la domanda critica di case accessibili.

Rafforzare gli investimenti responsabili per un valore sociale di lungo termine

Per garantire soluzioni abitative durature per le generazioni future, i partecipanti al vertice hanno sollecitato l’UE e i governi ad investire in modalità che favoriscano un impatto sociale di lungo termine, proteggendo le comunità dagli interessi speculativi a breve respiro. I leader hanno inoltre promosso la standardizzazione delle attività eleggibili nell’ambito dei fondi europei, in particolare nelle aree urbane a basso reddito, e hanno richiesto la possibilità di combinare diversi fondi per migliorare l’accesso alle risorse.

Bent Madsen, Presidente di Housing Europe sostiene che “gli alloggi pubblici, sociali e le cooperative da decenni si impegnano a sviluppare soluzioni abitative accessibili al servizio delle persone, in linea con la transizione energetica equa e gli obiettivi sociali fondamentali. Questa storica attenzione dell’UE al settore abitativo deve tradursi in finanziamenti destinati esclusivamente agli attori che promuovono equità sociale e stabilità durature”.

L’incontro annuale del European Responsible Housing Finance Working Group, istituito nel 2023 da Housing Europe, mira a sviluppare capacità in tutta Europa per creare ecosistemi abitativi sani e capaci di offrire soluzioni sostenibili e durature. Sono state presentate soluzioni finanziarie innovative e replicabili, che spaziano da fonti di finanziamento alternative a modelli di business sostenibili, progettati per rispondere alle esigenze delle persone e delle comunità. Particolare attenzione è stata data alle pratiche dei fondi rotativi e a metodi di pianificazione coordinati a lungo termine.

Le cooperative abitative in Lombardia offrono una risposta concreta alla crescente domanda di alloggi a prezzi sostenibili, soprattutto nel milanese, dove i processi di rigenerazione urbana rappresentano un’opportunità per promuovere un modello di città più sostenibile – dichiara Attilio Dadda, Presidente di Legacoop Lombardia. Con circa 17.000 abitazioni cooperative indivise presenti sul territorio, questo modello unisce risorse cooperative e pubbliche, caratterizzandosi per intergenerazionalità, mutualità, gestione sociale e servizi per le comunità residenti. Un’idea di abitare che mette al centro le persone, le comunità e i loro bisogni, per costruire una città sempre più accessibile e inclusiva – conclude.

Nuovi modelli di finanziamento sostenibile a lungo termine – un aggregatore finanziario in Italia e un’alleanza in Francia

Legacoop Abitanti nel corso del Summit, ha presentato con l’intervento della Presidente Rossana Zaccaria, una proposta di Piattaforma d’Investimento per lo sviluppo delle Politiche Abitative in Italia.

“La nostra visione – afferma Rossana Zaccaria – è di un Piano Pluriennale di interventi destinati alla crescente domanda di alloggi a prezzi sostenibili che sia finanziato da una Piattaforma in grado di aggregare risorse pubbliche e private, nazionali ed europee, e che su indicazione delle Regioni consenta ad operatori pubblici e privati, quali le Cooperative di Abitanti, di poter realizzare, anche utilizzando patrimonio pubblico, alloggi a canoni di locazione sostenibili per l’intero Paese”.

La Proposta di Legacoop Abitanti si innesta nel più ampio dibattito emerso rispetto l’obiettivo fissato dalla Presidente delle Commissione UE Von Der Leyen, che ha indicato quale priorità per l’azione del prossimo mandato quello di definire una Piattaforma Finanziaria PanEuropea per sostenere le politiche di Social Housing degli Stati Membri.

L’obiettivo è finalizzato alla realizzazione dei 20mila alloggi (40% del fabbisogno) a canone calmierato di circa 70/80 mq ciascuno e in più i necessari spazi esterni, per un intervento di 4,956 miliardi di euro con un indebitamento complessivo di 3,460 miliardi di euro e un contributo pubblico diretto e indiretto di 1,496 miliardi di euro (600 milioni di euro con quota finanziaria diretta e 896 milioni di euro con aree, oneri e progettazione), con una struttura finanziaria basata su una partnership pubblica (34%) e privata (66%).

Il risultato dei programmi di edilizia sociale basati sulla piattaforma aggregatrice sarà un canone di locazione tra i 60 e i 75 euro/mq/anno per un alloggio in affitto mensile di 70 mq tra i 350 e i 450 euro/mese.

Con la proposta Legacoop Abitanti ha voluto fornire il proprio contributo avendo già avviato un importante confronto con i principali interlocutori nazionali – dal mondo delle Imprese alle Istituzioni – per individuare punti di convergenza e acquisire contributi utili alla definizione di una proposta organica che possa divenire elemento di dialogo con il Governo e le diverse Istituzioni coinvolte.

Nel 2020, la Caisses des Dépôts (CDC), la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e la CEB, insieme all’Union Sociale pour l’Habitat (USH), hanno lanciato in Francia il partenariato European Alliance for Sustainable and Inclusive Social Housing. L’ iniziativa mira a facilitare un accesso equo e giusto ai finanziamenti europei, supportando i progetti di investimento degli operatori francesi nell’edilizia sociale. Dalla sua creazione l’Alleanza ha mobilitato 3 miliardi di euro per finanziare abitazioni sostenibili, sociali e accessibili.

A rappresentare il settore abitativo di Legacoop Emilia-Romagna è stata Barbara Lepri, direttrice dell’associazione e coordinatrice di Legacoop Abitanti Emilia-Romagna.

Il contributo di Legacoop Abitanti Emilia-Romagna

Barbara Lepri, ha sottolineato il ruolo centrale delle cooperative come motore di innovazione sociale e strumento per promuovere queste soluzioni.  “La cooperazione non è solo un modello economico, ma una risposta concreta alla crisi abitativa – ha dichiarato Lepri – In Emilia-Romagna abbiamo realizzato oltre 50.000 alloggi destinati alla vendita o all’affitto a termine e gestiamo un patrimonio di oltre 7.000 abitazioni a proprietà indivisa, garantendo accessibilità economica e una rigenerazione costante del patrimonio immobiliare. È un modello che oggi proponiamo a livello europeo per affrontare una sfida che riguarda tutti”. Ad oggi, il valore degli immobili delle cooperative è di 784 milioni di euro, con una base sociale di oltre 84.000 soci. Inoltre, il 60% degli alloggi di edilizia residenziale sociale dell’Emilia-Romagna appartiene a cooperative a proprietà indivisa, che garantiscono un accesso abitativo a costi significativamente inferiori rispetto al mercato. Il valore medio del canone degli alloggi assegnati dalle cooperative a proprietà indivisa nelle grandi città è del 60% inferiore ai valori di mercato: mentre il canone medio di mercato è di 156 euro/mq annuo, le cooperative offrono canoni medi di 62 euro/mq annuo. Questo modello consente a migliaia di persone di accedere a un’abitazione dignitosa a costi sostenibili.

La dimensione sociale dell’abitare

Nel suo intervento, il Vicegovernatore della Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa (CEB) sottolinea la necessità di dare priorità a soluzioni abitative sostenibili per i gruppi più vulnerabili, come le persone senza fissa dimora, gli anziani che necessitano di assistenza sociale, le persone con disabilità, le famiglie monoparentali, gli studenti e i giovani lavoratori. “La crisi abitativa minaccia la coesione sociale e il tessuto sociale dell’Europa. Affrontarla richiede un’azione politica e finanziaria coordinata da parte di tutti gli attori coinvolti. La CEB è pronta a fare la sua parte, sia nei suoi Paesi membri UE che non UE, costruendo su quasi 70 anni di esperienza nel settore“.

Mario Nava, Direttore Generale della Direzione Generale Occupazione, Affari Sociali e Integrazione (DG EMPL) della Commissione Europea nel suo intervento dichiara – “Il diritto all’abitazione sociale e all’assistenza abitativa è al centro della “Europa sociale” che vogliamo rafforzare. Come UE, possiamo svolgere un ruolo cruciale attraverso il supporto finanziario e le iniziative politiche. Con la rinnovata ambizione promossa dalla Presidente von der Leyen e con un Commissario con un portafoglio dedicato all’abitazione, avremo strumenti ancora più potenti a livello europeo per aiutare i milioni di giovani e famiglie che faticano a trovare abitazioni accessibili in tutta Europa”.

Basandosi sull’impegno dei ministri europei dell’edilizia abitativa e sulla Dichiarazione di Liegi
Nel 2022, dopo 13 anni, i ministri europei dell’edilizia abitativa si sono riuniti a Parigi per inaugurare una nuova era di azione pubblica in materia di edilizia abitativa, sottolineando la necessità di affrontare il profondo impatto sociale della mancanza di alloggi accessibili. Questo vertice rappresenta un ulteriore passo verso la creazione di una piattaforma europea di scambio sui sistemi abitativi, un obiettivo evidenziato dai ministri nella Dichiarazione di Liegi.

Pierfrancesco Maran, europarlamentare italiano del gruppo S&D, sottolinea l’urgenza di un’azione coordinata a livello dell’UE, evidenziando le opportunità offerte dalla nuova Commissione Europea per la sua realizzazione. “Per la prima volta, l’abitazione è stata riconosciuta come un problema europeo. Nei prossimi anni avremo un Commissario europeo incaricata dell’abitazione e un Piano Europeo per l’Abitazione mai realizzato prima. Lavoreremo per garantire che il Piano abbia obiettivi chiari per la costruzione di abitazioni accessibili e sia accompagnato dalle risorse pubbliche e private necessarie per attuarlo. Sarà una sfida difficile, ma non possiamo permetterci di fallire”.

Il Vicepresidente della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) responsabile per l’edilizia abitativa, Ioannis Tsakiris, dichiara “Aumentare la disponibilità di alloggi accessibili e sostenibili è una priorità chiave per il Gruppo BEI. Siamo lieti di partecipare oggi al summit di Housing Europe per discutere le sfide e le opportunità con i principali stakeholder e partner del settore. Domani ospiteremo il nostro secondo seminario tecnico per affrontare temi legati al finanziamento e alle soluzioni di consulenza per le sfide abitative che affrontiamo, con un focus su costruzioni innovative, alloggi energeticamente efficienti e abitazioni accessibili per i cittadini che non riescono a ottenere un alloggio dignitoso sul mercato.”

Il prossimo incontro del Gruppo di Lavoro/attività è previsto per il 3 aprile 2025 in Repubblica Ceca.

Contesto

Prima della pandemia di COVID-19, il settore dell’edilizia sociale e accessibile affrontava un divario di investimento annuale pari a 57 miliardi di euro, rendendo necessario un aumento degli investimenti del 25% in Europa. La carenza di investimenti nell’edilizia sociale e pubblica, unita al recente massiccio aumento dei prezzi delle case, ha portato a liste d’attesa sempre più lunghe. Leggi di più sul Gruppo di Lavoro Europeo per il Finanziamento Responsabile dell’Abitazione.

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