Infrastrutture: Legacoop Produzione e Servizi, trasformare risorse UE in investimenti, garantire libero mercato, semplificare re-ingegnerizzando e digitalizzando i processi

Roma, 30 marzo 2021 – “Per ricostruire il Paese occorre trasformare rapidamente le risorse europee in investimenti efficaci, –sottolinea Marco Mingrone, Responsabile del settore Progettazione e Ingegneria di Legacoop Produzione e Servizi all’Assemblea del settore- evidenziando come risulti un falso problema, in questo momento, l’apertura di una discussione sulla sospensione del Codice dei Contratti Pubblici o della sua sostituzione con la diretta applicazione delle direttive europee. Questione ribadita in Assemblea anche dal Sen. Salvatore Margiotta, VIII Commissione Lavori Pubblici, Comunicazione Senato della Repubblica, che, condividendo le diverse sollecitazione emerse dal confronto con le imprese ritiene utile costruire, anche insieme alla cooperazione, proposte sagge, positive e opportune per rafforzare il ruolo della progettazione, innanzitutto salvaguardando il principio della centralità del progetto definito dal Codice dei Contratti Pubblici senza demolirlo mediante la completa liberalizzazione dell’appalto integrato, come indicato da AGCM, che andrebbe a ridurre la concorrenza, invece di favorirla.

Anche Andrea Mascolini, Direttore dell’OICE, nel suo intervento, ha condiviso questa impostazione, ritenendo fondamentale procedere sulla strada della digitalizzazione e della riduzione degli oneri in capo alle imprese in fase di gara, attraverso la realizzazione di una vera banca dati degli operatori economici.

“Oggi la vera questione – incalza Legacoop Produzione e Servizi – è individuare specifiche semplificazioni della normativa, sulla strada tracciata dal decreto Semplificazioni, risolvendo magari alcune contraddizioni da quest’ultimo generato”, proponendo che i principali interventi riguardino soprattutto le fasi a monte e a valle delle gare per la realizzazione di infrastrutture. In particolare, occorre aumentare la cultura amministrativa e progettuale delle stazioni appaltanti, anche attraverso un rafforzamento delle competenze della PA, ridurre i tempi di attraversamento tra le diverse fasi delle procedure a monte della gara (programmazione, livelli di progettazione, VIA/VAS, pubblicazione del bando).

Le proposte dell’AGCM, sotto questo profilo non colgono nel segno, e non lo fanno neanche per quanto riguarda la mancanza di incentivi economici per progettare ai tecnici della pubblica amministrazione

La preoccupazione maggiore sollevata da tutti, invece, è il rischio -in alcuni casi già realtà- che si vada verso un’altra pericolosissima compressione dei tempi della gara, attraverso la drastica riduzione dell’utilizzo del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Anche qui, la proposta dell’AGCM, relativa alla rimozione del limite del 30%, non coglie il problema, semmai lo aggrava.

I prossimi anni rappresentano una grande opportunità per la crescita del settore, ma c’è bisogno di un libero mercato in cui la cooperazione di progettazione sia protagonista, vedendo riconosciute le referenze dei servizi svolti, e non subappaltatore per le grandi società in house. Tutti dovranno poter beneficiate della ripartenza del mercato, soprattutto le medie imprese che dovranno avere la possibilità di competere con i grandi player, “ne va della democrazia economica” ha evidenziato il Sen. Margiotta.

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