Sulla Gazzetta ufficiale è stato pubblicato un decreto del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti che attua il Fondo da 15 milioni di euro annui per interventi volti a favorire lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale, blockchain e internet of things, istituito dalla manovra 2019 per perseguire gli obiettivi di politica economica e industriale, connessi anche al programma Transizione 4.0, e accrescere la competitività e la produttività del sistema economico. Il testo è in vigore, successivi provvedimenti del ministero definiranno l’apertura dei termini e le modalità per la presentazione delle domande e per la concessione ed erogazione delle agevolazioni.
Le agevolazioni previste, che consistono in finanziamenti, contributi in conto impianti, contributi in conto capitale, contributi diretti alla spesa, contributi in conto interessi e partecipazione al capitale di rischio, sono concesse per: progetti di ricerca, sviluppo e innovazione da realizzare in Italia nelle aree strategiche per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet of things; iniziative competitive per il raggiungimento di specifici obiettivi tecnologici e applicativi. Il Fondo, spiega l’articolo 3, può finanziare anche le attività di supporto operativo e amministrativo alla realizzazione dei progetti e delle iniziative. I beneficiari sono soggetti pubblici e privati anche in forma congiunta tra di loro.
Per attuare gli interventi, il ministero si avvarrà di Infratel – con la quale andrà stretta apposita convenzione -, e si occuperà di svolgere le attività di supporto operativo e amministrativo, effettuare le istruttorie delle istanze, erogare le somme ai beneficiari, controllare e monitorare lo stato di realizzazione dei progetti. Ancora, la società dovrà promuovere e sensibilizzare le opportunità offerte dal Fondo e favorire il collegamento tra i diversi settori di ricerca interessati dagli obiettivi di politica economica e industriale, l’integrazione con i finanziamenti della ricerca europei e nazionali, e, attraverso la stipula di apposite convenzioni, la collaborazione con gli organismi di ricerca internazionali e l’accesso al sistema nazionale ed estero degli investitori nel capitale di rischio (venture capital).
La dotazione del Fondo può essere incrementata mediante versamento volontario effettuato da parte da parte di enti, associazioni, imprese o singoli cittadini, al capitolo di entrata del bilancio dello Stato dedicato all’iniziativa.