La piccola cooperativa di consumo è in grande difficoltà economica: a rischio chiusura due degli ultimi presidi commerciali e sociali di San Felice e di Piteccio. Legacoop Toscana lancia un percorso partecipativo
Lo Spaccio cooperativo del popolo di San Felice (Pistoia) è in grande difficoltà economica e potrebbe interrompere la propria attività: rischiano così di chiudere due degli ultimi presidi commerciali e sociali di San Felice e di Piteccio. Per sensibilizzare i cittadini rispetto alla crisi e invitarli a trovare soluzioni condivise per salvare la cooperativa, Legacoop Toscana, a cui la Coop di San Felice aderisce, ha organizzato un’assemblea pubblica venerdì 13 ottobre al Circolo ARCI San Felice. All’assemblea, molto partecipata, oltre ai rappresentanti di Legacoop Toscana e della cooperativa, è intervenuto anche il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi.
“Attraverso questa assemblea abbiamo voluto invitare i cittadini ad attivarsi per salvare una cooperativa storica che da tanti decenni rappresenta un punto di riferimento per queste frazioni – afferma il presidente di Legacoop Toscana Roberto Negrini – Durante la pandemia la cooperativa San Felice ha svolto una funzione essenziale per la comunità, ma poi sono riprese le precedenti abitudini di consumo e per questi punti vendita diventa sempre più difficile mantenere un equilibrio economico. I due presidi commerciali di San Felice e Piteccio sono anche dei presidi sociali, in località a rischio spopolamento. La loro chiusura creerebbe disagi soprattutto alla popolazione più anziana ma significherebbe una perdita per l’intera comunità”.
“È importante essere qui oggi perché, anche se la rotta è difficile da invertire, occorre quanto meno non voltarsi dall’altra parte e tentare di fare qualcosa per salvare questi presidi fondamentali per le zone periferiche – dichiara il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi – Convinto di ciò, ho voluto partecipare all’assemblea organizzata da Legacoop Toscana, che ringrazio per aver acceso una luce sulla questione e per essersi attivata coinvolgendo la cittadinanza. Queste aree, penso soprattutto alla nostra collina e montagna, o comunque a tutte quelle frazioni che hanno subìto nei decenni uno spopolamento, si tutelano solo garantendo i servizi agli abitanti. La cooperativa di San Felice rientra appieno in quei presidi da salvaguardare”.
Nata nel 1945, la Coop di San Felice ha 4 dipendenti. Due i punti vendita della cooperativa: a San Felice (72 mq) e Piteccio (50 mq).
A partire dalle suggestioni emerse dall’assemblea, Legacoop Toscana ha proposto alla cittadinanza di avviare un percorso partecipativo per capire, attraverso una serie di incontri, quali sono le esigenze della popolazione rispetto alla cooperativa e come fare per salvare tutti insieme la Coop San Felice, a partire ad esempio dall’allargamento della base sociale, dal lavoro sull’assortimento dei negozi per andare incontro il più possibile alle esigenze dei cittadini e dall’eventuale implementazione di ulteriori piccoli servizi, sociali e non, da offrire alla popolazione.