La cooperativa sociale L’Arco di Giano è stata invitata a Ravenna alla BITAC (Borsa italiana del turismo cooperativo e associativo) per portare la propria esperienza con i fondi PNRR. La cooperativa è stata fondata nel 2016 per salvaguardare il Parco Storico di Villa Durazzo Pallavicini a Genova Pegli, e oggi lo gestisce in qualità di concessionario.
Il bene in concessione è una proprietà del Comune del Genova, costruita tra il 1840 e il 1846 dal Marchese Ignazio Pallavicini e dallo scenografo teatrale Michele Canzio. Si compone di 14 scenografie principali strutturate secondo un percorso spirituale filosofico con simbologie massoniche.
L’Arco di Giano ha partecipato direttamente al bando PNRR dedicato alla “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale”, e in particolare ai “Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici”, classificandosi 18a su oltre 800 partecipanti e ottenendo un finanziamento di 943.716 euro. Gli interventi finanziati riguardano il rifacimento della scena del viale classico e la ricostruzione dell’Oasi mediterranea, oltre ad interventi sulla vegetazione, sui versanti e sui percorsi. Sono anche compresi i restauri della Sala Verde e del Ninfeo. Il finanziamento dovrà essere chiuso entro il 31 dicembre 2024.
I soggetti finanziati diventano, anche se privati, Stazioni Appaltanti, devono applicare il Codice degli Appalti e sono vincolate alle stesse procedure degli Enti pubblici. Viene richiesta l’iscrizione al sistema SIMOG dell’ANAC per la richiesta dei CIG e delle successive fasi dell’appalto e al sistema REGIS che fa capo al MEF per la rendicontazione dei lavori eseguiti da cui ottenere il rimborso delle somme rendicontate.
Per questo è necessario dotarsi di un valido supporto tecnico per seguire tutte le varie fasi dei lavori: dalla progettazione alle ricerche di mercato, dall’indizione delle gare d’appalto sino all’aggiudicazione, dalla direzione dei lavori sino alla rendicontazione finale. Fortunatamente la cooperativa ha tra i suoi soci tecnici che sono in grado di confrontarsi con il Ministero e rispondere alle nuove richieste che si presentano quotidianamente.
Un’operazione complessa che espone i soggetti finanziati ad elevati rischi finanziari, visto che i tempi ministeriali sulla liquidazione dei rimborsi sono piuttosto variabili: da un minimo di due sino a casi di 6-8 mesi. Allo stesso tempo, si tratta di un’esperienza che doveva essere comunque fatta è la prima volta che vengono finanziati dal Ministero della Cultura i Giardini storici privati.