“La dieta mediterranea è l’emblema dello stare bene italiano. È il valore della produzione agricola e della pesca che si fonde con la tradizione gastronomica”. Così il presidente di Legacoop agroalimentare Cristian Maretti ha commentato la notizia che, per il settimo anno di fila, la rivista americana U.s. News&World Report ha riconosciuto al sistema alimentare italiano il titolo di migliore al mondo.
Il valore della Dieta mediterranea era stato evidenziato anche da Legacoop Agroalimentare che a luglio scorso, in occasione delle giornate del vertice ONU sui sistemi agroalimentari, aveva organizzato l’evento “La dieta mediterranea tra sport, salute e Cooperazione” insieme a Legacoop, Future Food Institute, Comune di Pollica – Segretariato Permanente Comunità Emblematiche Unesco della Dieta Mediterranea. E in quella occasione era stato lanciato il patto dell’agroalimentare, pubblico/privato, per valorizzare la dieta mediterranea visto che solo il 13% degli italiani la segue. Un patto che mette insieme settore primario, cooperative, grande distribuzione, ristorazione e mondo della ricerca.
“Si deve tenere conto – ha concluso Maretti – delle evoluzioni in un percorso che passa anche attraverso le tecniche genomiche per migliorare la resilienza ai cambiamenti climatici. Insomma, una Dieta Mediterranea dinamica che abbia però alla base i principi culturali che la contraddistinguono da sempre tra cui l’aspetto conviviale del consumo del cibo”. Per questo è importante “ribadire la necessità di collaborare e ragionare in termini cooperativistici tra settore primario, grande distribuzione, ristorazione (con la cucina italiana per la quale è stato chiesto il riconoscimento Unesco), e ricerca”.