“Le cooperative sono organizzazioni democratiche che non delocalizzano, ma investono e generano valore, e non lo estraggono, sul territorio. Le cooperative non possono e non devono omologarsi all’impresa privata, ma proporre una visione diversa di sviluppo che mette al centro le persone perseguendo equità e l’interesse della comunità”. È proprio sul senso più profondo dell’importanza dell’essere cooperativa che si è soffermata il 28 giugno, al Teatro Miela di Trieste, la presidente Michela Vogrig nell’intervento di apertura dell’assemblea ordinaria di Legacoop Fvg. Un appuntamento importante per l’associazione che raccoglie nella sola regione oltre 200 mila soci, quasi 200 cooperative associate, tra cui le più grandi in Fvg, per un valore della produzione che supera il miliardo di euro. Un osservatorio privilegiato, dunque, sul movimento cooperativo e, di conseguenza, sull’andamento economico del territorio. “Viviamo in un epoca di rapide ed inedite trasformazioni – ha proseguito Vogrig – che il mondo cooperativo deve cogliere senza rinnegare i valori che le sono propri. E deve farlo partendo da lavoro, equità e inclusione. Dobbiamo coltivare l’idea – ha chiarito – di una società più giusta, contrastando le disuguaglianze, rimettendo al centro le aree interne, le periferie urbane, offrendo maggiori tutele e opportunità ai giovani, alle donne, ai migranti, a coloro che si trovano in condizione di particolare di fragilità”. In apertura di lavori, proseguiti per tutta la mattinata e iniziati con un doveroso pensiero alle popolazioni e alle realtà imprenditoriali e cooperative dell’Emilia Romagna colpite dalla recente alluvione, hanno portato i saluti istituzionali il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza e l’assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli. Presenti tra il pubblico anche l’assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen, oltre a diversi consiglieri regionali.
“In questi ultimi anni – ha proseguito la presidente di Legacoop Fvg – abbiamo vissuto nel rincorrersi e sovrapporsi delle emergenze come pandemia, guerra, crisi energetica. Una crisi quasi permanente alla quale rischiamo di abituarci in un contesto già segnato da profonde diseguaglianze socio-economiche, ormai strutturali, che hanno messo a nudo divari e ingiustizie e accelerato processi già in atto da tempo”.
E se gli interventi straordinari messi in campo per evitare che le conseguenze della pandemia e della guerra avessero conseguenze socio-economiche disastrose soprattutto per i più fragili, “non si è riusciti ad intervenire in modo adeguato sugli aspetti strutturali di un mercato del lavoro che ha visto accrescere divari e gap che interessano sempre più anche il cosiddetto ceto medio – ha denunciato Vogrig –. Ritardi nell’adeguamento delle retribuzioni e nel rinnovo dei contratti stanno progressivamente erodendo il potere di acquisto delle famiglie, crescono le forme di lavoro meno tutelate, si consolida una situazione che soprattutto per giovani e per le donne diventa sempre più strutturale, una trappola della precarietà che espone fasce crescenti di popolazione a difficoltà di accesso a percorsi di istruzione e formazione, ad una limitata protezione sociale, ad una difficoltà ad accedere in tempi adeguati alle prestazioni socio-sanitarie, seppur in un sistema di welfare universalistico del quale dovremo andare fieri”.
Sull’importanza di fare comunità che si è focalizzata la tavola rotonda organizzata a conclusione dei lavori assembleari. Un incontro, moderato dal responsabile Agenzia Ansa per il Friuli Venezia Giulia, Francesco De Filippo, al quale hanno preso parte diversi esperti. Sul palco sono saliti Paolo Rosso, esperto senior di politiche di sviluppo locale (che si è soffermato su “Co-progettare tra pubblico e privato per promuovere sviluppo locale”), Mauro Guarini, vice presidente cooperativa Part-Energy e Roberto Revelant, rappresentante Anci Fvg e sindaco di Gemona (che hanno parlato dell’esperienza della Comunità Energetiche Rinnovabili in Fvg: le opportunità di partenariato per contrastare la crisi energetica e promuovere la sostenibilità), Giovanna Barni, presidente di CulTurMedia e vice presidente Legacoop nazionale (che ha trattato il tema della “Rigenerazione urbana e territoriale: nuovo abitare, welfare, culture-e colture”), Walter Toniati, consulente senior ed esperto in PPP (“Il partenariato pubblico privato: le novità introdotte dal codice degli appalti, opportunità e sfide”) e, infine, Michela Vogrig, che ha toccato il tema del ruolo della cooperazione e dello sviluppo di nuove strategie e sinergie tra pubblico e privato.