Si è svolta in commissione Lavoro della Camera l’audizione di Alleanza delle cooperative sulla proposta di direttiva europea in materia di piattaforme digitali che il gruppo esamina in fase ascendente (dovrà esprimere un parere non vincolante per la Commissione europea, idem l’omologa a palazzo Madama). Per Legacoop è intervenuto Antonio Zampiga, responsabile relazioni industriali, che ha concentrato il suo intervento sulla gestione algoritmica del lavoro: bene la trasparenza chiesta dalla disposizione europea ma è centrale che sia chiarito a chi spetta la gestione dei dati e che ci sia una equa redistribuzione della ricchezza che i dati stessi producono.
La ricetta di Alleanza è “creare una cultura digitale cooperativa” caratterizzata da mutualismo, democrazia, trasparenza e cooperazione appunto: per realizzarla, occorre investire in una nuova cultura mutualistica e accentuare nel testo la cultura del dato e l’utilizzo di piattaforme che siano cooperative. Zampiga ha ricordato che il Data government act (767/2020) ha introdotto un “concetto rivoluzionario” riconoscendo le cooperative che gestiscono dati e che negoziano i termini di trattamento degli stessi garantendo trasparenza sulle finalità di utilizzo: questa disposizione ha dato vita a diversi esempi di piattaforme cooperative tra lavoratori nelle quali i lavoratori ricevono il frutto del loro lavoro. Dunque, vista la mutevolezza del mercato digitale, il rappresentante di Alleanza ha concluso segnalando: “Non si concilia con la rigidità della legge”.