In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la commissione Pari Opportunità di Legacoop Estense ha promosso, con il patrocinio del Comune di Ferrara, un’iniziativa per riflettere sul ruolo delle donne all’interno dell’economia. L’appuntamento, che si è svolto giovedì 21 novembre nella Sala Ex Refettorio del Chiostro di San Paolo a Ferrara, è stato introdotto dal saluto di apertura del presidente di Legacoop Estense Paolo Barbieri e dell’Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Ferrara Angela Travagli. A seguire, l’intervento dell’economista femminista Azzurra Rinaldi, che ha dialogato con la presidente della commissione Pari Opportunità di Legacoop Estense Morena Bedogni per indagare i temi dell’inclusione di genere in ambito lavorativo: partendo da una panoramica sui dati che fotografano la partecipazione delle donne nel mondo economico e professionale, si è discussa l’importanza di promuovere, sempre più, percorsi concreti ed efficaci di parità di genere, fondamentali per ragioni non solo di giustizia sociale, ma anche di competitività economica.
Azzurra Rinaldi, economista femminista, insegna Economia Politica presso l’Università Unitelma Sapienza di Roma, dove è anche direttrice della School of Gender Economics; nel 2022 ha fondato Equonomics, per portare il tema dell’equità di genere all’interno di aziende e istituzioni. “Nonostante, sempre più spesso, sentiamo il mantra consolatorio per cui le donne ormai sono ovunque e la parità di genere è raggiunta, tutti i dati ci dicono il contrario – ha puntualizzato Azzurra Rinaldi – il nostro Paese, nella graduatoria mondiale per parità di opportunità tra uomini e donne, è in netto peggioramento: abbiamo perso 24 posizioni in solo due anni e non era mai successo prima. Allo stesso tempo, da recenti dati OCSE, emerge che le giovani donne italiane fino a 34 anni guadagnano solo il 58% di quello che guadagna un giovane uomo a parità di età e a parità di competenze. Questo significa che, nel nostro Paese, abbiamo un’enorme necessità di affrontare questo tema, a livello sia istituzionale sia aziendale. A livello istituzionale, abbiamo bisogno di una serie di misure, perché la normativa non è ancora sufficiente; a livello aziendale, abbiamo bisogno di impegni concreti, non solo per una questione di giustizia sociale, ma anche perché tutti i dati e le ricerche ci dimostrano, in maniera univoca, che quando un’azienda è impegnata per davvero nel promuovere la parità tra uomini e donne, vince sui mercati azionari, vince nei confronti di consumatrici e consumatori che la premiano, vince rispetto ai propri lavoratori e lavoratrici, perché è più forte nell’attrarre e trattenere talenti”.
Nel corso dell’incontro, sono state presentate le buone pratiche messe in campo da due cooperative associate a Legacoop Estense: la cooperativa di progettisti Politecnica e la cooperativa sociale CIDAS.
“Le donne – ha affermato la presidente di Politecnica Francesca Federzoni – hanno non solo il diritto ma anche il dovere sociale di occupare posizioni dove si possa decidere e quindi fare la differenza. L’esperienza di Politecnica dimostra che le donne, quando raggiungono posizioni apicali, possono contribuire a cambiare le cose. Innanzitutto, mettendosi all’ascolto delle esigenze delle persone, le cui specificità – di genere, età, cultura – vanno capite per creare percorsi di carriera basati non solo sulla competenza, ma anche sull’aspirazione e sulla specificità individuale. Con la certificazione UNI ISO 125 abbiamo compiuto un passo importante, ma il lavoro di inclusione si misura nella capacità quotidiana di comprendere le richieste che provengono dalle giovani professioniste, verso cui assumiamo l’impegno di costruire un contesto lavorativo inclusivo e attrattivo”.
“Nel settore della cura le donne rappresentano storicamente una presenza predominante e fondamentale. In CIDAS – dichiara Daniele Bertarelli, presidente della Cooperativa – dove l’80% delle risorse umane è costituito da donne, consideriamo questa realtà non solo una ricchezza, ma anche una responsabilità. Il recente ottenimento della Certificazione di Parità di Genere rappresenta per noi un riconoscimento importante, ma non un punto d’arrivo. Con politiche mirate e un impegno quotidiano, intendiamo valorizzare il contributo delle donne ed evidenziare come la cooperazione possa essere un modello di innovazione sociale e di sviluppo economico sostenibile”.