Legacoop Agroalimentare: il presidente Maretti chiede politiche italiane ed europee di contrasto al cambiamento climatico

“La salvaguardia ambientale e la risposta ai cambiamenti climatici devono essere la stella polare attraverso il ruolo attivo dell’agricoltore che, come ha detto anche il ministro Francesco Lollobrigida, è custode del territorio e regolatore della biodiversità. Speriamo che anche a livello europeo questo venga accolto nel prossimo mandato” ha dichiarato Cristian Maretti, presidente Legacoop Agroalimentare, dopo che l’Istat ha diffuso i dati secondo i quali quelle ambientali sono le preoccupazioni maggiormente sentite dagli italiani. Da quanto rileva l’Istituto di Statistica, infatti, nel 2023 la preoccupazione per i cambiamenti climatici riguarda il 58,8% della popolazione con più di 14 anni, mentre nel 2022 era del 56,7%. La preoccupazione per lo smaltimento dei rifiuti e l’inquinamento dell’acqua, invece, riguardano circa il 40%, mentre il dissesto idrogeologico nel 2023 è stato preoccupante per il 26,5% delle persone contro il 22,4% del 2022.

“Ad essere preoccupati – ha continuato Maretti – sono in particolare i cittadini di Marche, Emilia-Romagna e Toscana, regioni pesantemente colpite da alluvioni e frane che hanno portato morti, danni economici ingenti, distruzione. Recentemente in commissione Agricoltura e produzione agroalimentare al Senato abbiamo ribadito la necessità di intervenire e abbiamo posto l’esigenza di apportare aggiustamenti al Dl Agricoltura: abbiamo chiesto la moratoria mutui anche per le cooperative del settore agricolo e della pesca e di abbassare la soglia al 10% di calo del fatturato“, ha spiegato Maretti. Aggiustamenti che prevedono anche di aiutare chi ha subito danni e di trovare risorse per salvaguardare il territorio.

A questo, secondo il presidente di Legaccop Agroalimentare, si somma la necessità di approvare al più presto il ddl Montagna “con le nuove definizioni di Comuni montani, crediti di imposta per il lavoro e la residenza montana, interventi volti alla valorizzazione dei servizi ecosistemici, l’istituzione del registro dei terreni silenti e ulteriori modalità di affidamento dei lavori da parte degli enti locali montani. Oltre all’esigenza di rafforzare la gestione forestale sostenibile», continua il presidente di Legacoop Agroalimentare. «Questo perché è importante valorizzare chi vive nelle aree montane e in quelle interne in quanto elementi cardine per tenuta del territorio anche da un punto di vista sociale e non soltanto ambientale”.

Del valore delle zone di montagna se ne è parlato anche nel webinar “La produzione forestale e le potenzialità economiche della filiera per il Made in Italy” organizzato da Masaf e Unioncamere. Tra i temi il ruolo e il potenziale economico della filiera del legno e strategie per il rafforzamento del sistema foresta-legno. “La selvicoltura è un aspetto fondamentale per l’economia dei piccoli borghi e per la tutela del territorio e la filiera del legno è sicuramente un modo per garantire la sopravvivenza delle aree interne del Paese” ha commentato Patrizio Mecacci responsabile coordinamento forestale di Legacoop Agroalimentare.

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