Nunzio Bellaveduta, Jenny Bongiovanni, Ferdinando Cropano, Greta Nicolini, Federica Rizzitiello, Serena Romeo, Francesco Russo, Elena Stocco. Sono i nomi degli otto vincitori del premio “La filiera agroalimentare: tra tradizione e innovazione sostenibile” promosso da Legacoop Agroalimentare e Randstad – in collaborazione con Bonterre, Cantine Riunite & CIV, Granarolo, Progeo, SanLidano, e con il contributo di Coopfond – riservato ai laureati di un Corso di laurea magistrale conseguita presso un’Università italiana tra il 1° gennaio 2021 e il 31 ottobre 2022.
Nel contesto del loro impegno per promuovere buone pratiche a sostegno dello sviluppo ambientale, sociale ed economico, Legacoop Agroalimentare e Randstad hanno deciso di bandire il premio come segno tangibile di particolare attenzione alla valorizzazione della formazione universitaria di settore: un supporto essenziale per una filiera produttiva che, in un mercato globalizzato, ha sempre più bisogno di professionalità e conoscenza.
Ai vincitori – premiati oggi a Roma alla presenza del sottosegretario all’Agricoltura Giacomo La Pietra – vanno 2mila euro ciascuno. In particolare, i premi Legacoop Agroalimentare-Randstad vanno a Serena Romeo (per la tesi “Il comportamento del consumatore nella sfida al food waste: il caso Too good to go”), Francesco Russo (“La tutela ambientale mediante la costituzione di aree naturali protette. La tutela di aree marine”) e Elena Stocco (“Strategie di marketing per elevare a marca il Parmigiano Reggiano DOP”). Il premio Bonterre a Greta Nicolini (“Valutazione della shelf-life di prodotti stagionati della salumeria affettati e confezionati in atmosfera protettiva”); il premio Cantine Riunite & CIV a Federica Rizzitiello (“Analisi di filiere agroalimentari con metodologie molecolari”); il premio Granarolo a Ferdinando Cropano (“Impiego alternativo delle proteine del siero di caseificazione del latte di bufala”); il premio Progeo a Jenny Bongiovanni (“Precision feeding: utilizzo della spettrometria NIR per la valutazione qualitativa delle razioni a secco tipo Parmigiano Reggiano”); il premio San Lidano a Nunzio Bellaveduta (“Politiche di creazione della qualità e strategie di sviluppo del valore dei prodotti ortofrutticoli nella GDO”).
“Le cooperative dell’agroalimentare – afferma Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare – dimostrano una grande attenzione al reperimento dei talenti; il nostro insediamento cooperativo è multiforme a livello settoriale e nella dimensione d’impresa ed ha quindi bisogno di competenze poliedriche e con sensibilità umane che permettano la connessione con il quadro valoriate delle nostre cooperative. Con questi percorsi e col supporto di Ranstad pensiamo di raggiungere più facilmente l’obiettivo”.
“La necessità di attrarre e trattenere i talenti richiama, oggi, tutte le aziende alla necessità di realizzare, a fianco delle migliori strategie di acquisizione, adeguati piani di retention, partendo da un’approfondita analisi della situazione organizzativa – dichiara Marco Ceresa, CEO Randstad Group Italia –. Le organizzazioni dovrebbero sempre più misurare la soddisfazione dei dipendenti per individuare le ragioni profonde che spingono le persone a restare o abbandonare il proprio lavoro, molto più articolate della semplice offerta economica, per poi mettere in discussione processi consolidati. La forte competizione in atto impone nuove strategie a 360 gradi, con due obiettivi per ogni business: attrarre e trattenere le proprie risorse”.
“La scelta di promuovere questo premio – sottolinea Simone Gamberini, Presidente di Legacoop – è pienamente coerente con il nostro impegno per la ricerca e la valorizzazione di competenze indispensabili all’attività delle nostre cooperative, soprattutto quelle espresse dai giovani neolaureati cui Legacoop dedica particolare attenzione e che punta ad attrarre. Un impegno che procede di pari passo con quello complessivo per la costruzione di percorsi di open innovation che possano valorizzare le tante filiere che caratterizzano l’ecosistema cooperativo. Un’azione che vogliamo rafforzare e qualificare e che coinvolge, naturalmente, le filiere cooperative dell’agroalimentare, una delle leve essenziali sulle quali puntiamo per proporci come attori della transizione green e della sostenibilità”.
I vincitori sono stati scelti dal Comitato Tecnico Scientifico del Premio al termine di un lavoro di valutazione e selezione delle tesi presentate che ha tenuto conto – oltre che dell’organicità della trattazione, della qualità dell’analisi dei dati e della loro interpretazione – anche del livello di interesse della tematica trattata per il settore agroalimentare e dell’applicabilità dei risultati ottenuti. Notevole il successo riscosso dall’iniziativa, alla sua prima edizione per il settore agroalimentare: al premio hanno partecipato 158 giovani neo-laureati – per più della metà (52%) provenienti da atenei localizzati nel nord d’Italia, e per il 63% di genere femminile– che hanno candidato 156 tesi di laurea con una votazione finale, per il 67% dei casi, di 110/110 lode, di cui 5 con menzione o plauso accademico.