“Sono positive le nuove norme Ue che mitigano le riduzioni e incideranno in maniera minore sulla pesca italiana. Un risultato frutto dell’impegno del ministro Francesco Lollobrigida e di un lungo e complesso negoziato, del lavoro diplomatico svolto dallo stesso ministro Lollobrigida con il lavoro dello staff della direzione generale e della rappresentanza permanente a Bruxelles”. Così Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare che ha seguito i negoziati del Consiglio Ue agricoltura e pesca (Agrifish).
La proposta inizialmente avanzata dall’esecutivo Ue prevedeva il 38% di riduzione dei giorni di pesca per il 2025 per l’intera area coperta dalle GSA 9, 10 e 11 (da Imperia a Trapani, Sardegna inclusa) per gli attrezzi trainati, ovvero lo strascico. Previsto anche un taglio della quota gambero viola e del gambero rosso rispettivamente del 18% e del 29% rispetto al livello 2024. Inoltre erano previste altre misure che interessano alcuni sistemi di pesca del nasello, con l’introduzione per la prima volta di un limite di cattura. “Al termine del Consiglio Agrifish i risultati, invece, sono stati tali da evitare il peggio per la nostra pesca. È stato possibile contenere i danni”, ha spiegato Maretti.
Alla base della decisione presa c’è una articolata serie di misure di compensazione grazie alle quali l’Italia potrà di fatto annullare l’intero taglio proposto dalla Commissione Ue. Sarà solo del 6% il taglio della quota di gamberi di profondità, sia viola che rosso. Si tratta di percentuali che avranno un impatto pressoché neutro sulla flotta coinvolta.
Inoltre sarà solo del 13%, invece del 25% proposto, il taglio dei giorni di pesca per i palangari. Per il nasello, dal 2025 ci sarà un tetto alle catture pari a 261,5 tonnellate. Quanto alle altre aree di pesca (Adriatico, Ionio, canale di Sicilia e mare di levante) restano valide le decisioni assunte in ambito Fao/Gcpm adottate un mese fa. «È stata imposta una riduzione che interessa la pesca con attrezzi da posta per la cattura del nasello che va ad intaccare la piccola pesca. Per questo diventa importante istituire un tavolo ministeriale di lavoro per dare attuazione al piano di azione della piccola pesca previsto dalla Fao e che è stato sottoscritto anche dal governo italiano», conclude Maretti.