Le cooperative sono determinanti per il rilancio dell’olivicoltura italiana, a dirlo è Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare, durante l’incontro “Piano olivicolo nazionale. Un nuovo rilancio per un settore strategico dell’agroalimentare italiano” avvenuto il 18 luglio a Bitonto (Bari), organizzato da Legacoop Agroalimentare, Cia e Italia Olivicola, con il supporto di Finoliva Global Service e la partecipazione di un’ampia delegazione di Legacoop Agroalimentare, tra cui anche il direttore generale Sara Guidelli e il responsabile del settore olivicoltura, Gabriel Cecchini.
Maretti ha sottolineato “le grandi aspettative dal tavolo di lavoro del sottosegretario all’Agricoltura Patrizio La Pietra“, mentre sull’importanza delle filiere cooperative e dell’aggregazione nell’olivicoltura, ha detto: “La cooperazione in questo settore rappresenta un pezzo importante, può fornire una risposta efficace a tanti piccoli agricoltori. Il mondo cooperativo ha saputo svilupparsi e creare filiera costruendo anche società, come Finoliva, in grado di favorire la commercializzazione. Siamo assolutamente convinti – ha aggiunto – che la cooperazione e le organizzazioni di produttori mai come oggi siano importanti e che possano continuare a svolgere un ruolo fondamentale nella messa a terra delle azioni del piano e che servano politiche per favorire processi virtuosi di crescita sull’esempio di quanto fatto con l’ortofrutta e il decreto capitalizzazione. Dal momento che sono passati 8 anni dall’ultimo piano olivicolo (che è del 2016), non possiamo che apprendere con favore il tavolo di lavoro aperto dal sottosegretario: abbiamo delle grandi aspettative sia in termini di azioni da implementare sia in termini di risorse da investire nel settore”, ha sottolineato.
Maretti ha evidenziato anche i 4 motivi principali che si deve porre il piano olivicolo: “Il primo obiettivo che dobbiamo darci è quello di aumentare la produzione olivicola. E per farlo vanno implementate misure in grado di contrastare l’abbandono e di favorire l’ingresso dei giovani nel settore. In particolare nelle aree interne in quanto la rusticità dell’olivo è uno straordinario elemento di adattamento al cambiamento climatico. Ma in generale occorre favorire gli investimenti legati alla riconversione e alla ristrutturazione degli impianti olivicoli. I piccoli agricoltori vanno fermamente sostenuti contro l’abbandono e accompagnati verso investimenti in cultivar resistenti”.
Per quanto riguarda la Xylella, il numero uno di Legacoop Agroalimentare ha dichiarato: “Se vogliamo provare a dare una risposta a questa catastrofe serve un commissario straordinario. Siamo fermamente convinti che di fronte a situazioni straordinarie siano necessarie risposte straordinarie che possano portare avanti attraverso una gestione centralizzata e coordinata la lotta a questa importante fitopatia. Anche qui la cooperazione è pronta a organizzarsi per favorire la transizione dei piccoli agricoltori verso le misure necessarie al contrasto alla Xylella”.