Legacoop ER: fatturato quasi a 32 miliardi di euro nel 2022 per le cooperative aderenti

 “La prospettiva, confermata dai risultati dell’indagine congiunturale condotta dall’Area studi Legacoop con Ipsos e dalle indicazioni di Prometeia, è quella di un atterraggio morbido dell’economia nonostante gli shock energetici, geopolitici e ambientali che hanno caratterizzato e stanno caratterizzando questo periodo stretto tra la guerra della Russia all’Ucraina e l’alluvione che ha colpito il nostro territorio regionale. Noi continuiamo a investire per vincere le sfide delle transizioni in una visione di filiera”: lo ha affermato il presidente di Legacoop Emilia-Romagna Daniele Montroni durante un incontro con la stampa che si è tenuto a Bologna il 19 luglio dedicato all’andamento dei bilanci 2022 e le prospettive per il 2023 delle 1.121 cooperative aderenti all’associazione regionale.

In particolare, l’indagine di Area Studi di Legacoop Nazionale e Ipsos che registra le previsioni delle cooperative emiliano-romagnole associate a Legacoop collocano gli indicatori principalioccupazionedomanda e crescita complessiva, in area positiva per l’80% del campione. Cresce del 23% il numero delle cooperative che aumentano ilvalore della produzione attestandosi al 76%. Per il 12% rimane stabile (era il 38%) . Per il 12 % diminuisce (+ 3%).

Il 34% delle cooperative ha aumentato l’occupazione (era il 26% nel 2021). Aumenta la percentuale delle cooperative che chiudono in utile, raggiungendo l’83 % (+4%) del campione. La situazione riferita alla liquidità si conserva buona per il 58% delle associate, ma passa dal 5% all’8% chi la ritiene cattiva.

“L’economia italiana – ha proseguito Montroni – è considerata nel breve periodo in crescita dal 20% del caampione (13% in più rispetto alla precedente rilevazione) e in diminuzione dal 26% (21% in meno) e le assemblee di bilancio delle nostre associate confermano sostanzialmente questo quadro di crescita, moderata ma solida. Un ruolo fondamentale per sostenere l’economia lo avrà l’attuazione del PNRR: non va infatti trascurato che la crescita del PIL, che nella nostra regione è valutata all’1,8% su base annua, è stata in gran parte trainata dal Superbonus e dal comparto delle costruzioni. Spendere e bene le risorse del PNRR, oltre a quelle derivanti dai Fondi strutturali europei, è un’esigenza vitale per l’economia del nostro paese e della nostra regione”.

Le cooperative aderenti a Legacoop in Emilia-Romagna sono 1.121, lo 0.3% di tutte le imprese della regione. Nel 2022 hanno fatturato quasi 32 miliardi di euro, in crescita del 6% sul 2017, il 9,76% del prodotto totale delle imprese emiliano-romagnole. Diventano 56,6 miliardi di euro se si considerano anche le performance delle controllate e partecipate dalle cooperative, coprendo così una quota del 17,6% del totale del fatturato dell’Emilia-Romagna. Pur costituendo lo 0,3% del totale delle imprese emiliano-romagnole, le aderenti a Legacoop sviluppano quasi un quinto del fatturato complessivo della regione, garantiscono lavoro all’8,7% delle addette e degli addettil’11% considerando controllate e partecipate.

“Sul futuro pesano diversi fattori, a partire da quelli geopolitici, dalla guerra tra Russia e Ucraina e dal ruolo che vorrà giocare la Cina – ha ricordato la direttrice Barbara Lepri – . Il nostro debito pubblico non consente molti margini di manovra, ad esempio sulla leva fiscale, e c’è il rischio di vedere una ulteriore riduzione degli investimenti sul welfare, sulla sanità e sull’istruzione che aggraverebbero una situazione nella quale si va ampliando l’area delle povertà”.

Un freno agli investimenti, necessari per affrontare le sfide della transizione digitale e ambientale, viene anche dall’aumento dei tassi. “Come cooperazione – ha specificato Lepri – stiamo investendo fortemente su questi terreni, sia attraverso le Academy, già operative in una ventina di cooperative, sia attraverso i nostri strumenti di sistema, come Innovacoop e la Fondazione Pico. Affrontare le sfide delle transizioni è una scelta obbligata per chi voglia restare sui mercati salvaguardando e qualificando l’occupazione”.

“Le insidie sono tante– ha sottolineato Montroni –. Tra queste va valutata con moltissima attenzione la situazione demografica. Dal Rapporto sull’economia dell’Emilia-Romagna presentato recentemente da Banca d’Italia è emerso che fra il 2007 e il 2019 l’occupazione in Emilia-Romagna è aumentata del 5,6% e l’incremento è interamente riconducibile alla componente straniera, mentre il contributo di quella italiana è risultato negativo. Abbiamo bisogno di integrare chi immigra in Italia, senza lanciare allarmi di tono xenofobo ma valorizzando, anche con il riconoscimento della cittadinanza, l’apporto indispensabile alla tenuta sociale ed economica del nostro Paese”.

Infine, Montroni ha ricordato la grande solidarietà – anche tra cooperative che hanno finora destinato oltre 4,5 milioni di euro alla ricostruzione – verso le popolazioni alluvionate: “Apprezziamo il generale Francesco Figliuolo – ha detto il presidente di Legacoop Emilia-Romagna – e daremo come sempre il nostro contributo alla ripresa. Tuttavia la macchina decisionale, oltre che disporre delle risorse necessarie, deve essere molto efficiente e rapida e deve operare da qui, non da 450 chilometri di distanza, lavorando a stretto contatto con la Regione, con i Comuni e con le rappresentanze di impresa e sociali. Dai ristori alle opere infrastrutturali sono tanti i fronti aperti e bisogna agire in fretta per riparare i danni e farsi trovare preparati per l’inverno”.

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