Nonostante il Covid, il caro dell’energia e l’aumento dei costi, così come a dispetto della difficoltà a reperire manodopera necessaria al consolidamento e al rilancio delle attività imprenditoriali. Nonostante tutto, compreso un conflitto tuttora in atto ai confini dell’Europa, il sistema economico cooperativo del Friuli Venezia Giulia tiene. Certo, con mille difficoltà, ma la regione ha continuato a dimostrare buone capacità di recupero e rilancio nel corso del 2021, elemento confortato anche dai buoni dati di bilancio complessivi delle cooperative associate a Legacoop Fvg.
È quanto emerge dall’analisi dei dati del Bilancio sociale 2021 di Legacoop Fvg, un documento che seppur fotografando la situazione delle cooperative associate l’anno passato, offre diversi spunti anche per un’analisi dell’andamento sull’anno che sta per concludersi.
Lo hanno ribadito oggi, 12 dicembre, a Palmanova i vertici dell’associazione che con i suoi quasi 210 mila soci e un valore della produzione di 1,21 miliardi di euro, rappresenta un osservatorio privilegiato sul movimento cooperativo e, di conseguenza, sull’andamento economico del territorio.
«A una lettura poco approfondita – ha commentato il presidente di Legacoop Fvg, Livio Nanino dopo i saluti istituzionali del sindaco di Palmanova, Giuseppe Tellini, e dopo l’illustrazione dei dati da parte di Marco Caputo di Isfid Prisma – queste pagine potrebbero apparire come una fotografia datata di avvenimenti dell’anno scorso, ma la nostra volontà è di proporre un documento dinamico che da una parte ci racconti le cose fatte e dall’altra sottoponga ai lettori elementi di criticità e prospettive, nella speranza che possano essere da stimolo a riflessioni e contributi utili a rendere le attività dell’associazione migliori».
I dati
Ed eccoli i dati, messi nero su bianco. Il patrimonio netto complessivo delle cooperative associate a Legacoop Fvg ammonta a 218 milioni di euro. Come ricordato, l’associazione raccoglie le più grandi cooperative della regione e che, da sole, impiegano oltre 16 mila addetti. Grandi e longeve, visto che delle 170 cooperative e imprese associate, 21 hanno oltre 50 anni di vita e ben 7 hanno superato il traguardo dei 100 anni di attività.
«In linea generale – commenta ancora il presidente – le aderenti a Legacoop Fvg, nonostante un anno durissimo a causa della pandemia e dei primi segnali di aumento dell’inflazione e della speculazione sui mercati, tengono se non addirittura migliorano le performance del 2020. La bontà del lavoro e dei risultati ottenuti dalle associate nel suo complesso è testimoniato infatti dall’aumento del patrimonio netto, che segna +18 milioni a fine 2021 (da 200 milioni del 2020 a 218 del 2021».
Anche nel 2021 si conferma, infine, che la vita media delle cooperative italiane è superiore a quella delle imprese non cooperative. Questa differenza si amplifica se prendiamo in considerazione le cooperative associate a Legacoop, sia a livello regionale (+28% rispetto alla media delle imprese del Nordest nel 2020) che nazionale (+41,6% nel 2020).
Un documento che va oltre i numeri
Se fin qui i dati economici, in realtà il bilancio sociale di Legacoop è un documento molto più ampio che rispecchia, numeri alla mano, le attività poste in essere dall’associazione nel 2021. Una sintesi esaustiva che testimonia come, dopo l’approvazione del piano operativo, l’associazione stia investendo in nuovi servizi, soprattutto in ottica di sostenibilità, e risorse umane a servizio delle associate, «e i cui risultati – prosegue Nanino – si iniziano a vedere già in questo bilancio e si vedranno meglio in futuro. In sintesi – conclude –, dato l’avvicinarsi del prossimo Congresso di Legacoop Fvg che si terrà a gennaio 2023, auguro a tutti noi la capacità di costruire assieme un percorso all’altezza delle sfide che ci attendono, consci delle difficoltà, ma saldi nella consapevolezza che nei valori della cooperazione ci sono le ricette per ogni sfida in ogni tempo».
La sfida al caro energia: le Cer
La presentazione del Bilancio Sociale, inoltre, è stata anche l’occasione per parlare delle opportunità offerte dalla Comunità Energetiche Rinnovabile, le Cer, come soluzione al caro energia e alla sostenibilità ambientale. A parlarne, sono stati il direttore di Legacoop Fvg, Alessio Di Dio, il responsabile Ufficio Energia&Ambiente di Legacoop nazionale, Giorgio Nanni, il direttore della cooperativa Part-Energy, Matteo Ghiotto, e il presidente di Anci Fvg, Dorino Favot.
Già, perché da quanto emerso in un questionario somministrato sia alle associate, sia ai principali stakeholder, il tema dell’ambiente e della sostenibilità sono aspetti che sembrano stare particolarmente a cuore. Da qui l’idea di discutere delle Cer, anche perché Legacoop «a livello nazionale, così come regionale – chiarisce il direttore Alessio Di Dio –, è da anni in prima linea su questo fronte ed è in grado di portare esperienze concrete e consigli utili non solo le associate, ma a tutto il territorio. Ed è il motivo – prosegue – per cui abbiamo voluto con noi l’Anci, proprio perché le Comunità Energetiche Rinnovabili sono ora più che mai un argomento di grandissimo interesse per i Comuni».
Senza “scomodare” importanti realtà nazionali che operano anche in regione, come ad esempio, “ènostra coop” o “WeForGreen”, in Friuli Venezia Giulia è operativa “Part-Energy”, prima e unica cooperativa regionale (con sede a Udine) che promuove le Cer. «Il tema delle Cer – conclude Di Dio – è salito sempre più agli onori delle cronache dopo le ultime normative europee che, però, necessitano ancora dei decreti attuativi. Nel frattempo, per non trovarsi impreparati, è bene fin da oggi iniziare il percorso di costituzione e conoscerne il funzionamento, così da poter operare concretamente non appena l’iter legislativo si è concluso».