Un varco nelle terre dei re per riscoprire il mistero del popolo che leggeva il futuro nel volo dei gabbiani: è Etruskey, destinazione turistica alle porte di Roma che cattura lo sguardo in una ragnatela di centri che custodiscono il segreto dei Tusci. Nata da un progetto guidato da Coopculture, Etruskey è oggi una destinazione turistica grazie ad una associazione che, con il contributo della Regione Lazio, ha messo in rete 12 Comuni (Allumiere, Barbarano Romano, Blera, Canale Monterano, Cerveteri, Civitavecchia, Ladispoli, Montalto di Castro, Monte Romano, Santa Marinella, Tarquinia, Tolfa) e 34 soggetti privati ad oggi ma in espansione su un territorio che si estende per 1300 km nell’Etruria Meridionale e che comprende le necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia.
Etruskey è una DMO (Destination Management Organization), che secondo l’Organizzazione mondiale del turismo garantisce una gestione coordinata e mette in rete le realtà presenti sul territorio, coinvolgendo sia enti pubblici che privati, per offrire servizi, promuovere l’eredità culturale, storica, enogastronomica e naturalistica dei luoghi, attraverso attività di marketing territoriale volte a gestire i flussi turistici. In questo modo, nessuna realtà è più una isola e i territori diventano storie.
Da Ladispoli a Cerveteri, passando per Tarquinia, fino a Montalto di Castro, una costellazione di tappe sulla costa e nell’entroterra: è il Lazio che qualcuno conosce ma che, certo, in pochi hanno vissuto. Perché Etruskey accoglie i turisti con un’offerta nel segno dell’esperienza onnicomprensiva e interconnessa di una terra che ha mille volti ma una sola storia. Nutre lo spirito di arte, cultura e sapori, e anima i giorni con sport, trekking, percorsi tematici e urbani, in una dimensione turistica organizzata e integrata. Ma soprattutto: ben collegata. Perché al centro di questa destinazione vi sono il Porto internazionale di Civitavecchia, l’aeroporto di Fiumicino, una fitta rete stradale e treni che ogni 30 minuti collegano Roma ad Etruskey. Al centro, l’informazione: un solo luogo, il sito etruskey.it e i relativi account social su Facebook e Instagram, per scoprire la vivacità dell’offerta di tantissime realtà disseminate nella zona.
“La fiducia tra enti pubblici e organizzazioni private è centrale nel progetto. Etruskey come Ente del terzo settore, infatti, nasce con l’obiettivo di mettere a sistema le azioni di questi attori per migliorarne le performance.” racconta Letizia Casuccio, Presidente della DMO Etruskey. “Il prodotto turistico non viene direttamente venduto ma è promosso attraverso una piattaforma che presenta proposte, escursioni, mini crociere, trekking e terme”. La Presidente aggiunge che “Il lavoro è volto all’organizzazione dell’offerta e soprattutto alla sua razionalizzazione. L’Etruria meridionale, difatti, è una destinazione turistica molto bella ma ancora tutta da sviluppare”. Le premesse sono ottime perché si tratta di “un territorio ricco di attrattori culturali come il sito UNESCO di Tarquinia e Cerveteri, il Castello di Santa Severa, i bellissimi Borghi. Oltre all’archeologia e l’arte ci sono proposte enogastronomiche di grande pregio, in un territorio ancora ben preservato dove è anche possibile fare sport. È infatti una zona in cui si fa surf come dimostrato dall’organizzazione del Self Expo, si trovano i grandi sentieri della Tolfa e molti camminamenti a piedi. Etruskey può quindi essere attrattiva per due diverse tipologie di turismo: uno di tipo lento e propriamente europeo e uno di prossimità legato alla città di Roma. Uno schema che ricorda quanto già avviene nelle grandi capitali europee, segno di un’attenzione crescente nei confronti del turismo internazionale”.