Legacoop Lazio, ecco perché è nato il marchio Tuscia Viterbese Socialgreen

Grazie a un’idea della cooperativa Alicenova, aderente a Legacoop Lazio e capofila di un’ATS, che raggruppa 18 realtà all’interno del progetto “Innesta”, finanziato dalla Regione Lazio, la Camera di Commercio di Rieti-Viterbo ha approvato il disciplinare d’uso del Marchio Collettivo Tuscia Viterbese Socialgreen che contraddistingue le produzioni dell’agricoltura sociale. Una conquista per le cooperative sociali ma anche per tutte quelle realtà imprenditoriali che hanno accettato la sfida dell’inclusione lavorativa dei soggetti svantaggiati.

“Il marchio consente di giustificare un surplus di prezzo, certifica un prodotto che ha dei valori condivisi, racconta una esperienza di inclusione, valorizzazione del territorio e di tutela dei diritti dei lavoratori”, spiega Andrea Spigoni, presidente di Alicenova. 

Tra le altre attività, Alicenova ha dato vita alla cooperativa Fattorie Solidali, progetto di agricoltura e turismo sociale realizzato nello spirito dell’inclusione dei soggetti svantaggiati che si compone di più strutture accessibili ai disabili: la Fattoria Ortostorto a Montalto di Castro, con un casale per la ristorazione, appartamenti, piscina e punto vendita; Spinicci, casa al mare; Casale Tigna, vicino Acquapendente, edificio in pietra risalente alla fine dell’Ottocento nella Riserva Naturale del Monte Rufeno; Eco albergo Monte Rufeno e S’Osteria 38, un albergo, ristorante e punto vendita ad Acquapendente.

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