Legacoopsociali Lazio, Agcisolidarietà Lazio, Confcooperative Federsolidarietà Lazio e le organizzazione sindacali firmatarie del CCNL hanno sottoscritto con l’Assessore alle Politiche sociali di Roma Capitale Barbara Funari un importante accordo, atto a fronteggiare la carenza di personale attivo nell’assistenza domiciliare.
L’accordo prevede di utilizzare più figure professionali nel servizio, rappresentando per i soggetti gestori la garanzia di poter svolgere il servizio a favore dei cittadini utenti e anche l’opportunità per molte persone, giovani e non, di iniziare a lavorare nel settore, attraverso un percorso di formazione dedicato alla loro qualificazione e riqualificazione professionale.
“È un accordo fondamentale che, nel rispetto della qualità del servizio, ma anche considerando un cambiamento delle esigenze dei bisogni e del profilo degli utenti seguiti, aggiorna le figure professionali, i titoli e le qualifiche per poter fare il lavoro di assistente domiciliare – ha dichiarato Anna Vettigli, responsabile Legacoopsociali Lazio”.
“Si tratta di un preludio ad un ripensamento più globale del servizio di assistenza domiciliare di Roma Capitale, un servizio delicato e complesso che entra ogni giorno nelle case della gente più fragile, che oramai ha bisogno di un aggiornamento e di una rivisitazione per poter offrire un servizio migliore” afferma Luciano Pantarotto, presidente di Confcooperative Federsolidarietà Lazio.
“Sarà fondamentale, nell’unanime volontà di riconoscere l’esigenza di avviare un percorso di rivisitazione del sistema di assistenza domiciliare, la collaborazione tra le consulte cittadine e municipali, i beneficiari e le loro famiglie, le associazioni, le Istituzioni ma anche le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali del mondo cooperativo” conclude Marco Olivieri presidente di Agcisolidarietà Lazio.
L’amministrazione di Roma Capitale, le Associazioni cooperative e le Oss, quali firmatarie del verbale di accordo, si sono impegnate a reperire i fondi necessari per abbattere i costi di partecipazione ai percorsi formativi delle figure professionali e a sollecitare l’attivazione di forme flessibili di frequenza per agevolare la partecipazione del personale interessato.
“Approviamo e sosteniamo l’approccio dell’Amministrazione volto a valutare l’impatto del lavoro sociale non solo in termini quantitativi ma anche e soprattutto qualitativi e ad avviare un percorso di formazione e aggiornamento. Si tratta di una priorità e di un dovere, soprattutto nel settore socio assistenziale che necessita di strumenti, di conoscenza e di esperienza, affinché le imprese e gli operatori sociali possano essere all’altezza delle sfide che ogni giorno affrontano al fianco di chi è vulnerabile e dei loro familiari” concludono i rappresentanti delle associazioni cooperative.