Un valore della produzione di 5,2 miliardi di euro nel 2023, pari al 3,8% del Pil regionale; 460 imprese associate, oltre 760 mila soci e 36 mila addetti. Sono questi i dati di Legacoop Piemonte presentati nel corso dell’evento “Piemonte Cooperativo – I numeri del Sistema Legacoop 2024”.
Nel triennio 2021-2023 una cooperativa su due ha chiuso con un risultato positivo tutti gli esercizi, permettendo così di arrivare a una crescita complessiva del 5% del patrimonio netto delle associate. Inoltre, le oltre il 60% delle cooperative ha fatto registrare un valore della produzione in aumento, mentre il dato è rimasto stabile per circa il 20%. Le imprese di Legacoop dichiarano di avere una liquidità adeguata a sostenere gli investimenti, ma la preoccupazione per l’allungamento dei tempi di pagamento e i relativi maggiori oneri finanziari rischia di bloccare la domanda nel corso del 2025.
Nella seconda metà del 2024 una cooperativa su tre ha assunto nuovo personale e questo trend proseguirà anche nei prossimi mesi. L’81% dei lavoratori e lavoratrici è assunto a tempo indeterminato, la metà degli occupati ha tra i 30 e i 50 anni e oltre il 70% sono donne.
“I numeri del nostro report dimostrano che svolgiamo un ruolo strategico nel garantire e creare occupazione e che in questi anni abbiamo messo in campo azioni strategiche anche con progetti mirati che hanno permesso di salvare aziende in crisi e favorire l’inclusione sociale e il benessere delle comunità. Senza il supporto di politiche pubbliche, però, questi interventi sono a rischio e questo penalizzerebbe soprattutto le fasce più povere della nostra popolazione. È necessario dunque un investimento in alcuni settori chiave come il welfare e i servizi”. Così il presidente di Legacoop Piemonte Dimitri Buzio.
Alla presentazione ha portato i suoi saluti l’assessore al Commercio del Comune di Torino Paolo Chiavarino, che ha osservato l’importanza che Legacoop Piemonte ha per l’economia regionale. Il segretario generale di Unioncamere Piemonte Paolo Bertolino ha sottolineato l’intensificarsi delle occasioni di collaborazione con l’Associazione precisando che spetterà proprio a Unioncamere svolgere le prossime indagini sullo stato di salute delle cooperative piemontesi.