Ad attuare il percorso di partecipazione che ha coinvolto tutta la comunità è stato il progetto Pablo (Pianificazione Ambientale e Boschiva del Lago di Occhito) che si è chiuso con l’evento finale tenutosi a Celenza Valfortore, costruendo una solida base perché l’area del secondo invaso artificiale più grande d’Europa, con i suoi 13 kmq di estensione, diventi un grande attrattore turistico oltreché una superficie dal grande valore ambientale.
“Con Pablo – ha detto Carmelo Rollo, presidente di Legacoop Puglia, partner del progetto e parte del gruppo operativo – abbiamo raggiunto il duplice obiettivo, ovvero quello di dare protagonismo ad un territorio e alle persone che ci vivono. Il fermento e le sinergie che il progetto ha messo in moto per arrivare a sottoscrivere l’Accordo di Foresta, testimoniano come il coinvolgimento e la partecipazione siano le leve per costruire modelli di sviluppo collettivo, che fa bene a tutti”.
Il progetto, con capofila la cooperativa Ats Montemaggiore di Orsara di Puglia e partner, oltre Legacoop Puglia, l’Università del Molise, il Consorzio per la Bonifica della Capitanata, la Coop agricola TecnoForest, e Agriplan responsabile del project management, grazie al coinvolgimento del territorio, ha saputo creare sinergie fino a ieri impensabili. “La collaborazione dei territori che circondano l’area di Occhito – ha affermato Chiara Iosue, presidente Legacoop Molise che ha condiviso il percorso con la comunità di pratica – è stata fondamentale e lo sarà ancora di più nella fase operativa come strategia per l’attivazione di buone pratiche tra regioni limitrofe come Puglia e Molise. I comuni che sono pronti a sottoscrivere l’accordo di Foresta sono tutti quelli sulla costa di Occhito da Colletorto a Sant’elia a Pianisi, Macchia Valfortore, Pietracatella, Riccia, Fara e Gambatesa, Tufara. Sono tutte sinergie, come anche quella con Legacoop Puglia, che ci incoraggiano a raggiungere gli obiettivi previsti dall’Accordo di Foresta”.
Cinque anni la durata dell’accordo con la sottoscrizione di obiettivi condivisi e l’attuazione di un programma di attività tra cui la scrittura di almeno due progetti per la valorizzazione dei servizi ecosistemici ( nell’arco dei 5 anni di accordo).