“Nessuno di noi può dirsi felice quando si aumenta la tassazione, ma quando accade per difendere una rete di servizi identitari come quelli sanitari e socio sanitari della nostra Regione, allora la scelta va affrontata senza preconcetti e valutando solo le opportunità per i cittadini“. È quanto si legge in una nota di Legacoop Romagna che commenta la decisione del presidente della Regione Emilia-Romagna Michele De Pascale di aumentare la tesse per supportare la sanità.
“Noi cooperatori, in particolare, pensiamo che negli ultimi anni la riduzione dei fondi nazionali per la sanità, che oggi sono tra i più bassi in Europa, e la sempre più complicata sostenibilità del fondo regionale per la non autosufficienza – bilanciato su una scelta esclusiva e virtuosa, ma non più sufficiente – dell’Emilia-Romagna, rappresentino segnali di un allarme a cui dobbiamo rispondere con la responsabilità di chi sa di dover difendere il suo bene più prezioso”, prosegue il comunicato dell’Associazione.
“Mai come ora, infatti, sentiamo come impellente l’esigenza di pianificare una nuova e più ampia rete di assistenza, innanzitutto a causa dell’inverno demografico che sta colpendo la Romagna più di molte altre aree in Italia ed in Europa.
Per questo i cooperatori capiscono e condividono la scelta che porterà ad aumentare con gradualità la tassazione, chiamando in causa chi, avendo redditi più alti, può contribuire con minori difficoltà all’obiettivo di rafforzare il sistema socio-sanitario emiliano-romagnolo e le sue tutele universalistiche.
Lo diciamo con la soddisfazione di essere stati ascoltati dal neo Presidente de Pascale, a cui abbiamo rappresentato – durante la campagna elettorale ed anche la scorsa settimana, nella nostra Assemblea annuale di Piangipane – l’impellenza di definire una nuova rete di garanzie sanitarie e sociali.
Sappiamo anche che questa scelta della Regione anticiperà i tempi di una nuova fase di programmazione dei servizi, a cui le cooperative sono pronte a contribuire immediatamente, con la concretezza e la visione di chi vive ogni giorno fra le persone e i loro bisogni.
Resta aperto, infatti, il grande campo del confronto tra la Regione e le parti sociali, e cioè i rappresentanti del mondo dell’impresa e di quello del lavoro. Se la politica, a partire dal Presidente de Pascale, ha deciso di affrontare il tema a viso aperto, adesso è necessario che l’elaborazione sul futuro del nostro sistema sanitario e socio-sanitario, della rete di opportunità offerta alle persone più fragili, come gli anziani e le persone con disabilità, sia frutto di una programmazione condivisa e, quando possibile, di una coprogettazione.
Il nuovo sistema socio sanitario dovrà vedere protagonisti anche coloro che in questi anni di risorse calanti, sulla tenuta di questa rete essenziale hanno investito risorse, professionalità e impegno propri.
Allo stesso tempo, auspichiamo che, finalmente, la nuova stagione di programmazione che si sta aprendo, diventi anche occasione per porre al centro delle riflessioni il principio di equità e la conseguente necessità che ogni famiglia contribuisca alla sostenibilità del sistema, in base alla propria effettiva condizione economica, ad esempio attraverso la determinazione delle rette in base all’Isee (o strumenti similari).
Le cooperative esistono e crescono insieme alle loro comunità: è l’unico modello di sviluppo economico e sociale a cui intendiamo contribuire”, conclude Legacoop Romagna.