L’effetto negativo della “crisi di Suez” sul commercio mondiale si ripercuote sulle cooperative.
Ne hanno già visto le conseguenze il 27% delle imprese associate Legacoop Romagna, la metà esatta (il 50%) delle imprese agroindustriali e il 32% delle cooperative di produzione, prevalentemente metalmeccaniche. È quanto risulta da una rilevazione apposita effettuata dal Centro Studi dell’associazione.
Gravi danni per l’export, con una stima di perdita di fatturato che in settori come quello vinicolo potrebbe arrivare anche al 20%.
Seguire la rotta che circumnaviga l’Africa, già adesso comporta un aumento dei tempi di viaggio di oltre 20 giorni, con conseguente rischio di parziale deperimento delle merci e perdite di quote di mercato. I container risultano sempre più difficili da reperire, nonostante aumenti di prezzo fino al 70%.
Le materie prime per l’industria agroalimentare e metalmeccanica hanno già subito incrementi che vanno dal 15 al 30%: un’ulteriore e inaspettata mannaia per le imprese, che si somma alle speculazioni post pandemia, mai riassorbite completamente.
In allerta anche il settore dei servizi, in particolare logistica e facchinaggio, dove si ipotizza una forte riduzione della richiesta di scarico container.
Legacoop Romagna: crisi di Suez ha già colpito il 27% delle associate
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