Legacoop sociali FVG: no ai medici a gettone. La missione delle coop: dare valore ai professionisti e creare un rapporto stabile coi pazienti

No ai medici “a gettone”, si punti piuttosto sulla sanità del territorio e sul potenziamento delle risorse del Sistema sanitario nazionale. È quanto chiede Legacoop Sociali Fvg attraverso il suo presidente, Paolo Felice, che ha partecipato al secondo congresso nazionale di Sanicoop, l’associazione di Legacoop che organizza e rappresenta più di settanta cooperative che forniscono servizi agli oltre 5mila medici associati, per tre quarti medici di medicina generale, che seguono un bacino di circa 6 milioni di pazienti.

Nel solo Fvg in pensione 470 MMG su 850 nei prossimi 7 anni. Le linee di sviluppo dell’assistenza territoriale nel prossimo futuro sono sostanzialmente tracciate tramite gli indirizzi della missione 6 descritti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. “Il sistema delle cooperative di servizio ai medici di medicina generale – spiega Felice – può rappresentare un importante elemento di efficientamento delle cure primarie, anche tenendo in considerazione che, da qui al 2027, anno di avvio a regime del Pnrr e della riforma della medicina territoriale, gli attuali 42mila medici di famiglia diventeranno 35mila a causa dei 18 mila pensionamenti, rimpiazzati da 11mila nuovi ingressi dal triennio. Per la sola nostra regione – prosegue il presidente di Legacoop Sociali Fvg – basti pensare che tra il 2023 ed il 2030 andranno in pensione 470 medici di medicina generale su 850, mentre ne saranno formati circa 50 all’anno”.

Le cooperative di MMG “Efficace soluzione”. Le cooperative di Medici di Medicina Generale sono previste dall’Accordo collettivo nazionale che prevede come le medicine di gruppo possano essere gestite attraverso una forma societaria purché questa sia composta in modo stabile in prevalenza da medici di medicina generale e pediatri di libera scelta. “Le imprese cooperative di medici di medicina generale – continua Felice – rappresentano un’efficace soluzione per realizzare una forma di associazionismo tra medici che offra vantaggi ai soci medici e permetta nel contempo di offrire servizi efficienti e vari agli assistiti“.

In Friuli Venezia Giulia la cooperazione di Mmg è rappresentata dalle cooperative Medici Assieme Friuli (MAF), nell’area udinese, e Medici Cure Primarie Friuli Occidentale (MCP), nel pordenonese, che operano da alcuni anni promuovendo significative innovazioni nel sistema della medicina primaria. Due esperienze cooperative, nate alcune anni fa grazie al “progetto Salute” di Legacoop, che ad oggi contano 120 medici di medicina generale, soci delle cooperative, che si prendono cura di oltre 150mila assistiti.

“La cultura e la missione della cooperazione di Mmg – spiega ancora Felice – valorizza i professionisti costruendo un rapporto stabile e di fiducia con i pazienti. In linea con i valori cooperativi, deve infatti prevalere la relazione con i pazienti, non la prestazione. Chi sopperisce alle inefficienze della sanità pubblica utilizzando una falsa veste cooperativa non solo è lontano dal sistema cooperativo, ma lo danneggia”.

Molte le criticità da affrontare come l’incalzante cambio generazionale, la necessità di garantire l’offerta tradizionale e di potenziarla con la gestione della cronicità, il rinnovato bisogno di prevenzione non solo vaccinale, la gestione dei pazienti residenziali e della diagnostica negli studi di prossimità, l’innovazione delle reti telematiche fino all’intelligenza artificiale. «Tutte grandi questioni, e per questo anche grandi opportunità – conclude il presidente di Legacoop Sociali Fvg –, che comportano una revisione del modello organizzativo e un suo accompagnamento con adeguate risorse umane, tecnologiche e finanziarie».

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