Roma, 19 novembre 2021 – Il nostro Paese sta vivendo in un contesto favorevole di ripresa economica che, pure forte, porta con sé anche discrepanze da colmare e potrebbe essere minacciata da una nuova diffusione del virus e dai rischi di una possibile spirale inflazionistica. Per questo è ancora necessaria l’intonazione positiva della legge di bilancio, anche per accompagnare e prolungare nel medio termine il rimbalzo economico di quest’anno. Un obiettivo legato strettamente anche all’impatto e agli effetti reali dell’attuazione del PNRR, la cui rapidità ed efficacia potrà trovare una garanzia in più nel coinvolgimento dei corpi intermedi e nel partenariato.
È quanto hanno sottolineato, aprendo l’audizione sulla legge di bilancio 2022 presso le Commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato, i rappresentanti dell’Alleanza delle Cooperative, che si sono poi soffermati su alcuni interventi specifici previsti nella legge.
Pur giudicando condivisibili le misure di rinvio della plastic tax e della sugar tax, hanno evidenziato che “non risolvono il problema che richiede, al contrario, un vero e proprio ripensamento strutturale, da realizzare con l’avvio di un tavolo con le principali organizzazioni imprenditoriali, per definire strategie e strumenti inerenti un Piano nazionale per la plastica.
Riguardo al reddito di cittadinanza, l’Alleanza ritiene che si debbano rimeditare alcuni profili apparentemente marginali della disciplina (in primo luogo il dovere dei Comuni di impegnare un terzo dei precettori del beneficio in indefiniti progetti utili alla collettività), ma molto discutibili negli intenti e nelle soluzioni escogitate, suscettibili di dar adito ad ulteriori abusi e degenerazioni dell’istituto.
Per quanto concerne la riforma degli ammortizzatori sociali, l’Alleanza Cooperative sottolinea che essa richiede un adeguato periodo transitorio (tre anni) per mitigare l’impatto dei costi che le imprese dovranno sostenere a regime e per permettere un aumento graduale della contribuzione, prevedendo anche una verifica periodica della congruità tra andamenti della contribuzione andamento delle prestazioni (meccanismo bonus malus). Le aliquote contributive più alte ipotizzate, secondo l’Alleanza, rappresentano scenari di fabbisogni maggiori di quelli che è lecito attendersi in scenari non condizionati dalla pandemia. È dunque necessario compensare l’incremento del costo del lavoro derivante dall’introduzione della riforma (quantificabile in oltre 900 milioni) con una riduzione in misura non inferiore allo 0,70% che, in talune fasce dimensionali potrebbe anche consentire un avvio di riduzione strutturale netta del cuneo contributivo gravante sui datori di lavoro.
Da migliorare e integrare, infine, i provvedimenti per potenziare lo strumento dei workers buyout, ovvero di cooperative costituite tra lavoratori di aziende in crisi per rilevarne in tutto o in parte l’attività, salvaguardando occupazione, competenze professionali e patrimoni imprenditoriali. In particolare, l’esonero contributivo -che la norma inserita in legge di bilancio limita alle sole cooperative costituite da lavoratori provenienti da aziende i cui titolari intendano trasferirle in cessione o in affitto ai lavoratori medesimi- andrebbe esteso anche alle cooperative che si costituiscono in seguito ad una crisi di impresa. Sarebbe inoltre opportuno introdurre una nuova fattispecie di WBO, che permetta di favorire la nascita di cooperative tra lavoratori coinvolti da processi di delocalizzazione di stabilimenti produttivi.
Altro tema è quello delle misure destinate alla capitalizzazione/patrimonializzazione delle imprese, soprattutto quelle di piccola dimensione, dove concentrarsi attraverso investimenti che abbiano la natura di capitali pazienti. L’Alleanza propone un premio fiscale che potrebbe essere rappresentato dagli incentivi già previsti per le imprese sociali e per start-up innovative, consistenti in detrazioni o deduzioni, a seconda che gli investitori siano persone fisiche o giuridiche, o in un credito di imposta, premio da limitare agli enti che normativamente o statutariamente debbano rispettare il divieto totale o parziale di erogare i dividendi.