Tenuta dei conti pubblici e rilancio della competitività delle imprese con un’attenzione per gli effetti sociali della congiuntura. Sono queste le direttrici che dovrebbe seguire la legge di bilancio secondo l’Alleanza delle Cooperative, ascoltata oggi in audizione dalle commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato.
Ecco per punti le proposte della cooperazione italiana.
Lavoro. Potenziare il regime premiale applicabile in materia di produttività e welfare integrativo, per favorire una riduzione del carico fiscale complessivo gravante sul lavoro, detassare gli aumenti contrattuali; esonero del vincolo contrattuale per le assunzioni a tempo determinato effettuate da cooperative sociali che riguardino persone svantaggiate.
Imprese. Occorre valutare un maggiore incremento delle risorse destinate agli investimenti delle imprese, soprattutto in una fase di transizione economica e di persistente rischio di recessione.
Previdenza. Sulle pensioni la flessibilità in uscita dovrebbe essere legata anche a quella in entrata incentivando le assunzioni. In caso contrario, avremo solo esodi. Inoltre è opportuno introdurre alcuni elementi di equità e redistribuzione, rendendo strutturale l’APE sociale, ripristinare opzione donna nella versione originaria, semplificazione delle procedure di richiesta e accreditamento dei lavori usuranti. Sulla previdenza complementare, appare particolarmente opportuno favorirne un rilancio nell’ottica di sostenere gli assegni pensionistici.
Appalti pubblici. Occorre attuare le misure di revisione prezzi nei contratti pubblici e incrementare le risorse del regime speciale di revisione prezzi, laddove siano intervenuti aumenti significativi non solo per i cantieri, ma anche per i servizi. Vi sono oggi numerosissimi contratti di appalto di servizi che non contengono alcuna clausola di revisione dei prezzi (facoltà prevista dal decreto legge aiuti, n. 50/2022, per gli appalti di lavoro) che costringono le imprese a continuare a fornire i servizi ai prezzi pattuiti al momento della stipula del contratto stesso. Si tratta di servizi essenziali per la collettività: dalle pulizie, alla ristorazione collettiva, all’igiene ambientale, e così via. Spesso vengono resi in contesti connotati da utenze fragili (scuole, ospedali, case di cura) che, giustamente, richiedono i massimi standard qualitativi delle prestazioni. Se non si prevede, in tempi rapidi, un obbligo generalizzato delle stazioni appaltanti di riconoscere un adeguamento dei prezzi nell’ambito dei contratti in essere, anche in deroga alle specifiche clausole contrattuali, le imprese si troveranno impossibilitate a continuare a erogare i servizi. Si chiede, inoltre, di prorogare per gli anni 2022 e 2023 il regime di aiuti al settore della ristorazione collettiva
Ambiente. È necessario giungere da subito alla definitiva abrogazione della plastic tax e della sugar tax, cogliendo al contempo l’occasione della riforma fiscale per una riscrittura dei principi di fiscalità ecologica
PNRR. Risulta di fondamentale importanza la realizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Occorre dare una spinta maggiore all’attuazione, in maniera sussidiaria. Nella proposta di riesame è contenuto il definanziamento di alcune iniziative (e il loro spostamento su FSC e SIE 2021/2027, rispetto ai quali auspichiamo una definizione chiara e certa delle modalità di copertura per non disperdere progettualità esistenti.
Riforma fiscale. Sul fronte della riforma fiscale la cooperazione chiede di aggiornare la fiscalità dell’impresa e della cooperativa agricola in modo da contemplare e sostenere le attività che concorrono alla tutela dell’ambiente e alla lotta ai cambiamenti climatici. La riforma dell’IVA richiede un aggiornamento del sistema delle esenzioni e delle aliquote, ancorato ad una fotografia datata della società e dell’economia italiana. Devono in particolare essere modificate le fattispecie di esenzione relativa alle prestazioni sociali ed esteso a tutte le imprese sociali il regime delle prestazioni a soggetti svantaggiati rese da cooperative sociali. Inoltre, il ritorno dell’aliquota IVA al 22% per alcuni prodotti di particolare rilievo sociale, non rappresenta una buona notizia per i consumatori, foriera di un aumento dei prezzi di tali beni di largo consumo che gli anni di vigenza dell’aliquota ridotta avevano mantenuto stabili.
Agricoltura e pesca. Il settore agricolo richiede interventi mirati di sostegno, in particolare:
– il ripristino della misura di supporto all’acquisto del carburante agricolo e per la pesca;
– il rafforzamento del fondo per la sovranità alimentare;
– l’esonero straordinario dai versamenti contributivi a favore delle imprese agricole e della pesca colpite da calamità naturali per il periodo dal 1° aprile 2024 al 31 dicembre 2024;
– infine, in sede di riforma generale del sistema fiscale, l’aggiornamento della fiscalità dell’impresa e della cooperativa agricola in modo da contemplare e sostenere le attività che concorrono alla tutela dell’ambiente e alla lotta ai cambiamenti climatici.
Quanto al settore della pesca è indispensabile l’istituzione di un fondo per sostenere le aree colpite da infestazioni, nonché l’esonero della Naspi per le interruzioni obbligatorie del rapporto di lavoro imposte dal codice della navigazione.
Superbonus. Condividiamo la necessità di chiudere la stagione del Superbonus 110% per aprire una riflessione seria e strutturale sul futuro dell’efficientamento degli edifici in Italia, in particolare per le famiglie meno abbienti, seguendo due linee di intervento. Nel breve periodo, regolare i conti con il “passato”, portando a definizione gli interventi avviati e non pregiudicando le imprese. Nel medio-lungo periodo, procedere a una sostanziale rivisitazione delle agevolazioni agli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, ispirato a logiche di raggiungimento degli sfidanti obiettivi di transizione ambientale ed energetica, rigenerazione urbana, certezza del diritto, semplificazione e controllo. In ogni caso, riteniamo che vada trovata con urgenza una soluzione per gli interventi di riqualificazione ed efficientamento energetico degli immobili degli ex IACP, delle Onlus e delle cooperative edilizie di abitazione.
Politiche per la casa. Su questo fronte è necessario che la manovra recuperi o proroghi per il 2024 le misure per l’acquisto della prima casa da parte dei giovani under 36 e gli incentivi all’efficientamento energetico. Riteniamo, inoltre, debba essere prorogata la detrazione del 50% dell’IVA relativa ai trasferimenti di alloggi in classe energetica A o B. Occorre altresì rifinanziare il cd fondo morosità incolpevole e il fondo sostegno all’affitto.
Servizio civile. È necessario garantire risorse che permettano di coinvolgere per il 2024, almeno 60.000 giovani.