È stata accolta con grande soddisfazione la notizia dell’approvazione della prima Legge sull’eno-oleoturismo nel Lazio, volta a indirizzare i visitatori verso mete alternative alla Capitale e a valorizzare percorsi di riscoperta enogastronomica nelle province.
“Finalmente si dà una lettura diversa al turismo: non è più quello concentrato nella sola Roma o verso le solite mete ma si offre una chiave interpretativa della cultura legata anche al benessere e alla qualità della vita e del cibo – ha commentato Daniele Bruno Del Monaco, responsabile del settore agroalimentare di Legacoop Lazio-. Uliveti e vigneti fanno parte del nostro patrimonio: riscoprire l’ulivo e le nostre vigne significa raccontare i nostri panorami, il nostro entroterra e quindi permettere finalmente ad una economia fino ad ora rimasta molto sopita di potersi lanciare – ha commentato-. Avevamo bisogno di questa legge e finalmente c’è. Non è perfetta ma è appena nata e perciò va bene così”.
Approvata all’unanimità, la Legge è composta da 19 articoli e, tra le altre cose, si concentra anche sull’importanza della formazione degli operatori del settore affinché l’offerta turistica sia all’altezza di un obiettivo ambizioso: quello di consentire ai visitatori di conoscere le aziende che producono le eccellenze del territorio e al contempo di vivere la bellezza dei luoghi in cui nascono ma anche le tradizioni e la cultura delle persone che vi abitano.
Per questo sarebbe auspicabile integrare le politiche legate all’eno-oleoturismo nel Lazio a quelle al rilancio dei piccoli borghi e dei territori spopolati. “Speriamo di poterci confrontare con la Regione Lazio per unire a questi intenti che si sono tradotti in questa prima importante legge per l’agroalimentare nel Lazio anche le politiche per lo sviluppo delle cooperative di comunità, ovvero di imprese in cui sono i cittadini che fanno parte di una comunità a produrre e al contempo fruire di beni e servizi ma soprattutto a rendere vitali zone dell’entroterra che spesso sono a rischio di spopolamento” ha ricordato Del Monaco. Con la Legge regionale “Disposizioni in materia di cooperative di comunità”, infatti, nel 2021 il Consiglio regionale del Lazio su proposta della presidente della Commissione lavoro aveva dato vita a un riconoscimento formale del valore di questa forma di impresa e aveva istituito con delibera del 19 luglio 2021 l’Albo regionale delle cooperative di comunità. “Sarebbe perciò importante che la Regione Lazio mettesse ora insieme queste due politiche e rilanciasse in maniera più organica e sistematica i piccoli borghi dell’entroterra, l’agricoltura e il turismo” ha concluso Del Monaco.