Nel testo la Presidente Tesei ha delineato le linee guida per il prossimo triennio. Rafforzare il tessuto economico e finanziare innovazione e digitale
Si legge nel documento – ancora da aggiornare con fondi e linee di intervento certe – che se non è ancora chiaro il ruolo che effettivamente potrà essere giocato dalle Regioni nella programmazione e nella gestione delle risorse provenienti dal Recovery Fund, “la politica di coesione 2021-2027 sarà certamente la principale fonte finanziaria su cui poter contare per dare concretezza all’idea di Umbria che è stata delineata dalla Presidente della Giunta regionale nel programma di governo presentato all’inizio della legislatura. Non c’è ancora certezza sulle risorse che complessivamente saranno disponibili per l’Umbria nei prossimi sette anni, ma è certo che per la politica di coesione l’Umbria avrà a disposizione una dotazione finanziaria molto consistente, probabilmente superiore a quella della programmazione 2014-2020, anche perché gli indicatori socio-economici disponibili l’hanno inserita tra le cosiddette regioni in transizione e non più tra le regioni europee maggiormente sviluppate”.
Il Defr è stato già presentato ai sindacati, alle associazioni datoriali ed infine alle associazioni degli agricoltori: questa è solo la prima tappa di un più ampio percorso di concertazione. “Abbiamo presentato – ha sottolineato la Presidente Tesei – la struttura e le linee principali del documento. A breve seguiranno una serie di incontri per integrare la bozza illustrata oggi, che rappresenta il terreno su cui lavorare, con i contributi di valore che le parti vorranno proporre, al fine condiviso di redigere un documento quanto mai aderente e funzionale alle esigenze della nostra regione”. Il Defr 2021-2023 va a tracciare quella che è la visione del futuro dell’economia umbra e i nuovi strumenti a suo supporto: il fine è quello di permettere all’Umbria una ripresa e un rilancio economico che possa controvertere una situazione già precedentemente critica (basti vedere i dati dell’ultimo decennio in merito al Pil o ai consumi delle famiglie) e intaccata ancor più dall’emergenza sanitaria.
La manovra regionale di bilancio per il triennio 2021-2023 dovrà essere impostata tenendo conto delle seguenti linnee direttrici:
• nessun aumento della pressione fiscale e mantenimento delle agevolazioni fiscali esistenti;
• l’andamento di alcune entrate tributarie regionali e delle risorse rivenienti dal recupero fiscale per l’esercizio 2021, essendo strettamente correlato
all’evoluzione dell’emergenza Covid-19 e alle misure restrittive eventualmente adottate, rende molto difficile e complessa la valutazione delle previsioni delle entrate regionali per l’esercizio 2021;
• la necessità di garantire la salvaguardia degli equilibri di bilancio, fortemente condizionata in termini di minori entrate, richiede per il 2021 una maggiore
attenzione riguardo al contenimento della spesa corrente ed in particolare delle spese di funzionamento – cui concorre anche il sistema delle Agenzie e
organismi regionali – per creare ulteriori spazi di bilancio a favore delle politiche regionali;
• stante l’incertezza delle prospettive economico finanziarie per il 2021, non risulta attualmente possibile effettuare una puntuale previsione finanziaria delle entrate regionali e di conseguenza non si rilevano margini per operare scelte strategiche per l’attuazione di nuove politiche di sviluppo con risorse regionali, rinviando a successivi atti la definizione delle stesse;
• garantire il forte sostegno agli investimenti, considerati volano per la ripresa post-COVID e lo sviluppo economico;
• l’attuazione delle politiche di sviluppo deve essere focalizzata sull’ottimizzazione delle risorse comunitarie derivanti dai Fondi strutturali, dal Fondo di Sviluppo e Coesione, nella misura in cui esse saranno rese disponibili a livello territoriale e allocate nel territorio regionale, e dalle risorse del Next generation Eu (React EU e Recovery Fund);
• finanziamento del sistema del trasporto pubblico locale: il bilancio 2021- 2023 deve necessariamente tener conto del processo di razionalizzazione dei
servizi e del minor fabbisogno finanziario determinato con l’operatività dell’Agenzia Unica a partire dall’inizio del 2021;
• necessità di rafforzare azioni e interventi per favorire la ripresa delle attività economiche e delle imprese umbre;
• necessità di incentivare interventi di supporto economico alle famiglie che versano in condizioni disagiate;
• reperimento, a decorrere dal 2021, delle risorse finanziarie necessarie per il cofinanziamento della nuova programmazione europea 2021-2027.
FONTE: https://www.perugiatoday.it/ PUBBLICATO IL 2 DICEMBRE 2020